Elio Padoan: «A me piace correre all’indietro»

Retro-running. L’atleta premiato a Prato insieme all’Asd Marathon Cavalli Marini di Chioggia

CHIOGGIA

A Prato, in occasione delle premiazioni per i campionati nazionali di retro-running 2011, è arrivato un meritato premio per Chioggia. Elio Padoan e l'A.S.D Marathon Cavalli Marini hanno visto riconosciuto l'impegno e lo sforzo per affermarsi in questa disciplina inedita e innovativa. Grazie alle quattro vittorie e ai due podi, l'atleta si è aggiudicato la quinta piazza, mentre l'associazione chioggiotta si è classificata nona su sessanta società partecipanti.

«A questa disciplina mi sono avvicinato nel 2006 - esordisce Elio Padoan - conciliando le terapie di riabilitazione per un trauma subito e la curiosità per questa attività. Sono sempre stato un grande appassionato di sport, e questa passione mi ha portato ad arricchire il mio curriculum agonistico, accostandomi a sport come ciclismo, sci di fondo e corsa e quindi al retro-running».

Con la passione e la curiosità con cui si è avvicinato a questo sport, riconosciuto tra il 2010 e il 2011 da Coni e Aics, Elio racconta la radici di questa pratica: «Il retro-running nasce negli USA verso la fine degli anni '70. Un'equipe di fisioterapisti ha sperimentato con successo questa tecnica per le riabilitazioni post-traumatiche. Successivamente iniziò a spopolare come sport, sbarcando in Europa a inizio anni '90 e in Italia nel 1992, a Poviglio di Reggio Emilia, dove si è svolta la prima gara di retro-running in Europa».

Quando ad Elio si chiede perché abbia scelto di viaggiare sempre in retromarcia, dice: «Correre all'indietro è una filosofia. Oltre ai benefici che ci sono per equilibrio e concentrazione, si riesce a vedere tutto sotto un'altra prospettiva, avendo una visuale molto più ampia. Tutto il paesaggio è alla tua portata. Non ho riscontrato molte difficoltà nel passaggio dalla corsa in avanti alla corsa indietro. Insieme ai Cavalli Marini stiamo pensando di promuovere questo sport e, in occasione della «Caminà per Ciosa e Marina» di maggio, o in un altro evento, vorremmo inserire anche questa specialità. Più che la diffidenza, il vero ostacolo sono le infrastrutture non idonee. Sistemando le aree sportive, oltre a offrire più possibilità ai giovani di avvicinarsi allo sport, credo possa nascere una vera occasione per la città di mettere in risalto le proprie potenzialità».

Filippo Boscolo Anzoletti

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