Di Mariano castiga il Padova Venezia, tre punti di ghiaccio

Decisivo il rigore nei minuti di recupero. A segno anche Segre, fantastico (e inutile) il gol-capolavoro di Trevor Trevisan
Interpress/Gf.Tagliapietra. 27.01.2019. Calcio serie B.Venezia-Padova. Gol su rigore del Venezia
Interpress/Gf.Tagliapietra. 27.01.2019. Calcio serie B.Venezia-Padova. Gol su rigore del Venezia



Fosse servito al Padova per pareggiare questo derby, il gol di Trevor Trevisan a cinque minuti dal termine sarebbe passato alla storia del calcio biancoscudato. Un sinistro al volo, una traiettoria imparabile, la rete gonfia. Ma non è andata così, perchè all’alba dei minuti di recupero, nell’assalto veneziano all’ultimo corner, Daniel Cappelletti in versione Kioene pensa bene di smanacciare il pallone messo in mezzo da Schiavone e indirizzato alle torri Modolo-Domizzi, il tutto con l’arbitro a due passi. Rigore, rasoterra gol di Di Mariano, 2-1 e tre punti in tasca al Venezia. Tre punti comunque limpidi, meritati quanto basta se si pensa che il Padova ha graffiato poco o niente. Un salvataggio di Modolo davanti alla porta e una parata a terra di Vicario su colpo di tacco di Sinisa Andelkovic (fosse andato dentro potremmo dire di aver visto tutto sui campi di gioco) sono le due fiammate padovane in un pomeriggio che si ricorderà soprattutto per il clima polare qui a pelo di laguna.

Un buon Venezia, comunque, un Venezia che ha costretto gli avversari a rivedere i piani per il gol preso dopo 5’: primo corner, la difesa padovana si preoccupa delle solite torri, ma palla esce al limite dell’area dove è in agguato Segre, dimenticato da tutti. Parte la botta, Minelli è anche coperto e la vede tardi, ecco che il derby prende la strada - meglio dire la rotta - della laguna.

Due squadre schierate con un iniziale 3-5-2. Ma il Venezia prende in mano il gioco anche perchè ha due esterni in grado di dare più peso alla manovra, mentre dall’altra parte Morganella e soprattutto Cappelletti hanno una vocazione più difensiva. Dirige l’orchestra Schiavone, uno dei migliori in campo, passo diverso rispetto a Calvano, la squadra di Zenga pratica un buon pressing e per il Padova il primo tempo è di sofferenza. Le difese comunque vincono i duelli con gli attacchi, a prescindere dal risultato finale. Detto del gol di Segre, resta nel primo tempo una punizione bomba centrale di Garofalo (26’) e il tacco di Andelkovic (32’). L’ingresso di Clemenza nel secondo tempo porta più vivacità al gioco del Padova, tuttavia, stringi stringi, le palle-gol non maturano e Vicario si guadagna la giornata con qualche uscita in presa alta e stop. Capocciata di Domizzi, fuori, parte alta della traversa su tentativo di Di Mariano dalla linea di fondo, il salvataggio di Modolo e poi tanta legna a centrocampo con un Venezia che, seppur in apnea, non perde lucidità.

E si arriva al gran finale. Il gol di Trevisan (85’) è un capolavoro. Domanda: se lo tenta altre cento volte, quante gliene vengono così? Ma vabbè, applausi. C’è anche chi lascia lo stadio, 1-1 e amen, meglio avviarsi di corsa verso il battello, visto che anche l’arrivo allo stadio è stato abbastanza caotico. E invece Cappelletti gioca di mano, il Venezia ringrazia e Di Mariano è freddo (...) nell’esecuzione. Stavolta nessuno si è tolto la maglia per festeggiare il gol. Ma proprio Di Mariano va a commettere una sciocchezza (93’), spintone a Trevisan perchè il Padova non ha restituito il pallone di una rimessa: cartellino rosso, rissa finale e squalifica in arrivo. Il derby finisce qui. —





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