Dal 1987 al sogno americano
VENEZIA. Trent’anni sull’ottovolante, un sali e scendi con brividi, emozioni e sensazioni che si provano soltanto nelle giostre di Gardaland. Un diagramma fatto di impennate verso l’alto, ma anche di improvvisi crolli. Una fusione non accettata da tutti, la scalata verso la Serie A con Maurizio Zamparini, l’abbandono del patròn di Palmanova, tre cadute verticali (2005, 2009 e 2015), tra fallimenti e mancate iscrizioni, il sogno trentino dei fratelli Poletti, la serietà di Enrico Rigoni, l’illusione russa e l’ambizione a stelle e strisce. Trent’anni di passioni, lotte per i colori delle maglie, la sparizione di gruppi storici nella tifoseria, passando attraverso la lunga proprietà di Maurizio Zamparini, fino al 2002, coronata dalle promozioni ottenute a Sesto San Giovanni (1988) in Serie C/1, Cesena (1991) in Serie B nello spareggio contro il Como, Venezia (1998) in Serie A contro la Fidelis Andria, e Ravenna (2001), ancora in Serie A. Allenatori giovani che avrebbero avuto grandi carriere (Zaccheroni, Ventura, Novellino, Spalletti e Prandelli), tutti (Novellino escluso) a pagare alle “lune” di Maurizio Zamparini, tra esoneri e richiami. Un doppio salto, dalla Serie C/2 alla Serie B in quattro stagioni, tra il 1987 e il 1991, poi il lungo inseguimento alla Serie A, coronato solo nel 1998. Sembrava l’inizio di una scalata verso palcoscenici sempre più ambiziosi, si rivelò il canto del cigno. Compreso il sogno zampariniano del nuovo stadio a Tessera, svanito dopo la presentazione del progetto. Manager di primissimo livello (Cainero, Gasparin), direttori sportivi affermati (Bianchi, Landri, Sogliano, Di Marzio) o in rampa di lancio (Marotta).
Dal 2002 anni complicati e infernali, prima sotto la gestione di Franco Dal Cin, poi la meteora Luigi Gallo e il primo fallimento. L’arrivo di Marinese e Poletti alla guida della Società Sportiva Calcio Venezia con il Lodo Petrucci, l’immediata risalita in Serie C/1 e la semifinale playoff persa con il Pisa, ultimo acuto prima del secondo crollo (2009). La ripartenza dalla Serie D con Enrico Rigoni, la presidenza di Mauro Pizzigati e la nascita del Footbal Club Unione Venezia, tre anni nei dilettanti fino all’avvento di Yuri Korablin e la gestione russa. Altro progetto di nuovo stadio con la Green Arena, la doppia promozione dalla Serie D alla Prima Divisione, poi l’ennesimo crollo. E l’inizio del sogno americano, il 21 luglio 2015, con la costituzione del Venezia Football Club e l’avvento di Joe Tacopina, l’uomo della svolta.
Michele Contessa
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