Da Up! a Taigun, idee Volkswagen

Debutta in Brasile il crossover per la città. È un prototipo ma sarà presto un modello globale
Di Daniele P.m. Pellegrini

Anche se viene voglia di chiamarla mini-Suv alla Volkswagen correggono, con teutonica precisione, che la definizione più corretta è “Urban Crossover”; e non è solo una questione di nomi.

La Taigun, 3 metri e 86 centimetri di lunghezza in omaggio alla vocazione cittadina e un look alto e un po’ aggressivo in omaggio alla moda dei “simil fuoristrada”, è un prototipo con tanta voglia di diventare realtà che non a caso la Volkswagen ha deciso di presentare in occasione del Salone dell’Auto di San Paolo, in quel Brasile che per il gruppo tedesco è il secondo più importante mercato al mondo, dopo la Cina e addirittura prima della Germania.

L’idea Taigun (il nome è volutamente assonante con Tuareg e Tiguan, tanto per dare dei riferimenti) è quella di un’auto compatta quanto una citycar, pensata per la giungla urbana delle megalopoli di tutto il mondo, pratica ma allo stesso tempo sfiziosa quanto occorre per sfuggire alla normalità, abbastanza dura, delle utilitarie di tutti i giorni.

In realtà questo modello futuribile, utilitaria lo è all’origine, dato che il progetto nasce dallo sviluppo di quella che in Volkswagen chiamano “small family”, e che per tutti noi significa essere parente della popolare Up!, e quindi ne condivide oltre alla meccanica l’impostazione economica nei costi e nei consumi.

Il motore previsto è il nuovo 3 cilindri 1000 centimetri cubici a iniezione diretta che nell’occasione viene presentato nella versione Turbo da 110 cavalli, prossimamente sulle strade anche con altri modelli, e la trazione potrà essere anteriore o integrale.

La piattaforma di base è stata sviluppata adottando per i sedili le soluzioni tipiche delle monovolume (regolazione e abbattimento) per sfruttare al massimo lo spazio interno che beneficia dell’altezza del tetto di un metro e 57 (9 centimetri più della Up!) e vanta una capacità di carico da 280 a quasi 1000 litri.

Nella proposta Taigun rientrano di dovere tutti quegli equipaggiamenti elettronici che in futuro diventeranno indispensabili anche nella mobilità cittadina; parliamo quindi di un sistema di infotainement concepito per avere la possibilità di interfacciarsi con i normali smartphone e strutturato come un sistema integrato dalla funzionalità il più possibile semplice e istintiva, nell’ottica di chi è abituato a smanettare con il cellulare, naturalmente quando una corretta e prudente guida lo consenta.

Il prototipo, così come è stato presentato, è del tutto definito e – almeno apparentemente – pronto per entrare in produzione, ma i responsabili tedeschi sono, come al solito, molto prudenti e non si sbilanciano.

La possibilità esiste e nella politica Volkswagen di espansione dei modelli la Taigun ci sta benissimo, ma la prospettiva, in caso di ok al progetto, è quella di farne un modello globale da proporre in molti mercati. Ma, sembra, certamente non prima di un paio d’anni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia