Da Portogruaro al Giro delle Fiandre

PORTOGRUARO.. Su e giù sul pavè e sui muri delle Fiandre: grande esperienza nel profondo nord Europa per undici ciclisti del Portogruarese e del Pordenonese, tre appartenenti alla Ct Portogruarese, otto alla Professional Bike. Nei giorni scorsi hanno partecipato al Giro delle Fiandre, o Ronde van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre, classica monumento delle corse belghe, con partenza e arrivo a Oudenaarde. Il gruppo di amici si è cimentato sul percorso di oltre 170 km e oltre 1.900 metri di dislivello, comprendente 23 muri, molti dei quali sul pavè. I più celebri e duri? Koppenberg, Vecchio Kwaremont, Paterberg e il suggesitivo Grammont, con lo scollinamento in prossimità di una bellissima cappella votiva, quasi un miraggio per i ciclisti impegnati nella corta, ma vertiginosa rampa. Quote altimetriche risibili (mai toccati i 200 metri sul livello del mare) ma un territorio senza pianura, tutto gobbe su gobbe, coperte da boschi e prati. Fattorie, mucche al pascolo, paesi piccolissimi e chiese: uno scenario cosparso da corti viottoli sul pavè, con pendenze talvolta prossime al 20%. Proprio il pavè, le pietre del nord del Belgio, presenti anche in alcuni tratti semi pianeggianti del percorso, hanno messo a duraprova la resistenza dei circa 16 mila ciclisti al via. Le condizioni meteo favorevoli (sole e nuvole, pioggia quasi del tutto assente) hanno agevolato lo sforzo, rendendo la giornata più che favorevole. Non sono mancati i momenti di difficoltà: un ritiro nel gruppo per rottura meccanica, alcune uscite accidentali dal percorso gara, in verità segnato in modo non impeccabile. Nel complesso resta un'esperienza indimenticabile, lassù, nel profondo Nord, dove il Belgio parla fiammingo, le giornate sono lunghe, il sole avaro di apparizioni, e il ciclismo non è solo sport, ma è un modo di esistere.
Gianluca Rossitto
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