«Così porto i top player a Venezia, mi piace pescare solo nel nostro “lago”»

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L’avvento alla presidenza di Duncan Niederauer, la nomina di Collauto e Poggi a direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica del Venezia con uno sviluppo esponenziale delle ricerca di giocatori stranieri, ha determinato la realizzazione di una struttura articolata che, oltre a Fabiano Speggiorin, da anni al fianco di Collauto, si avvale anche della collaborazione indispensabile di Alex Menta, che nell’organigramma della società ha la qualifica di “director of analytics”. Trent’anni, americano di Philadelphia, la famiglia originaria di Mogliano, Alex Menta si è avvicinato nel corso degli anni al calcio, iniziando poi a studiare i dati statistici dei singoli giocatori. «Mi sono appassionato del calcio nel 2006, quando sono andato in Germania ad assistere ai Mondiali. Da ragazzo ho giocato per qualche anno, ma poi mi sono dedicato all’hockey su ghiaccio. Messo in disparte anche il bastone, ho iniziato ad analizzare i dati dei giocatori di calcio, ho avuto un incarico all’interno della Major League per due stagioni. C’è stata una parentesi di diversi anni in cui ho lavorato nel settore immobiliare, ma quando ho scoperto che Niederauer era diventato il presidente del Venezia, di cui sono sempre stato un grande tifoso proprio per le mie origini, ho venduto la mia società immobiliare, l’ho contattato e mi sono trasferito in Italia per lavorare per il Venezia. Ho preso io l’iniziativa, gli ho scritto una mail e da allora è iniziata la collaborazione».
Alex Menta ha un compito ben preciso nel Venezia. «Oltre a occuparmi delle statistiche, seguo anche le procedure legate ai transfer dei giocatori, la compravendita di chi arriva dall’estero. Adesso, oltre alla prima squadra, stiamo lavorando per rendere più competitiva anche la Primavera, cercando di portare in Italia giocatori che possano avere la prospettiva di arrivare alla prima squadra». Ha già esordito in Primavera l’islandese Palsson, mentre per la prossima stagione sono già stati annunciati lo svedese Sandberg e l’italo-canadese Pecile. «Ce ne saranno tanti altri che saranno ufficializzati nei prossimi giorni. Uno dei compiti più interessanti del mio lavoro è rappresentare una sorta di ponte tra la proprietà e la parte sportiva del club».
Uno studio minuzioso dei giocatori e dei dati. «Il nostro modo di operare non è quello di affidarci ad agenti, ma seguire la nostra strada, cercando di scovare giocatori che in questo momento sono sottovalutati, ma che possiedono qualità che devono essere valorizzate». Giocatori di tante nazionalità stanno arrivando in laguna. «A parità di valore, se vuoi un giocatore che milita in Spagna, Francia, Inghilterra o Germania, il costo è sicuramente il doppio rispetto a un giocatore scovato in un Paese del Nord come ha fatto il Venezia. Non ci piace pescare dove pescano anche gli altri, vogliamo esserci solo noi davanti al nostro lago. Non stiamo puntando solo giocatori europei, seguiamo i campionati in ogni angolo del mondo. In Serie A il livello dei giocatori sarà più alto, ma strategia e tattica rimarranno invariate». —
M. C.
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