«Ciao Sangue». E’ morto Luciano Mazzuccato

Stroncato da un malore, aveva 71 anni. Presidente del Venezia per tre stagioni, prima di Zamparini

VENEZIA. Il baffo al vento, i lunghi capelli, un amico più che un presidente per i tifosi: Luciano Mazzuccato adesso guarderà dall’alto il prato di Sant’Elena. L’ex presidente del Venezia, classe 1941, è mancato all’improvviso, stroncato forse da un malore. Se n’è andato in silenzio, è stato ritrovato senza vita nella sua casa di Murano ieri mattina. La notizia si è rapidamente sparsa tra calli e campielli, e poi in rete, con i saluti e il ricordo commosso di tanti vecchi tifosi che non lo hanno mai dimenticato, forse perché un tifoso lo è sempre stato anche lui, fino alla fine. Luciano Mazzuccato rimarrà per sempre il “salvatore” del Venezia, che guidò fino all’arrivo di Maurizio Zamparini. Tre anni e mezzo intensi, una volontà vera e genuina di riportare il Venezia ai vertici del calcio italiano, insieme al fratello Gino. Una volontà e una generosità che non furono baciate dai risultati (miglior piazzamento il quinto posto nel 1983-1984). I fratelli Mazzuccato erano tra i nomi d’oro dell’imprenditoria del vetro muranese quando nel 1983 salvarono il Venezia, sull’orlo dell’abisso, in agonia dopo l’infelice gestione di Pompeo Cesarini. Luciano diventò il presidente, sognava di riportare i colori neroverdi in alto. Nel marzo di 29 anni fa il Venezia, allora in serie D, sprofondava verso il fallimento, Mazzuccato mise la sua faccia davanti ai giudici, a giugno acquistò con il fratello Gino dal Tribunale il titolo sportivo, pochi giorni dopo la promozione in C/2. Doveva essere solo una sosta, la serie C/2, ma più in alto non riuscì ad arrivare, pur chiamando in laguna allenatori di primo piano per la categoria vide passare i giovani Guidolin e Seno, i fratelli Trevisanello, il roccioso Pevarello e tanti altri. Nel 1986 Vittorio Fioretti fece da tramite con un giovane imprenditore friulano, Maurizio Zamparini, che entrò nel Venezia, prima come vicepresidente e socio di minoranza, poi come padrone assoluto. Luciano Mazzuccato, anche dopo il passaggio di proprietà, è sempre rimasto vicino al Venezia, seguendo le sorti dopo la fusione, il passaggio a Mestre e il ritorno in laguna. In tanti ieri lo hanno salutato con il suo intercalare più celebre: “ciao sangue”. Cuore Neroverde lo ricorda come «amato e rimpianto ex presidente del Venezia», e «non finiremo mai di ringraziarlo per aver salvato il Venezia dal fallimento». «E’ stato più un tifoso, un amico, che un presidente», aggiunge Giorgio Granzo, presidente dell’Associazione Venezia Club, «senza Mazzuccato non ci sarebbe stato Zamparini, perché il Venezia non sarebbe più esistito».

Michele Contessa

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