«Ci vuole passione e tanto buon senso È uno sport senza età»

Caorlotto, 52 anni. «Mi diverto sempre e non mi stanco»  Ex numero uno mondiale negli Over 40 e Over 45



Il tennis è per sempre. Una passione che anima giocatori di ogni età e che dimostra, con attenzione e sacrificio, che può essere praticato anche a 80 anni. I n questo senso il movimento dei veterani è una realtà forte e radicata anche nel tessuto provinciale veneziano. Campionati di categoria nelle varie fasce di età, tornei nazionali e internazionali. Ma alla fine, quel che conta è il divertimento, che può essere vissuto anche nella semplice ora di allenamento durante il fine settimana. Un esempio su tutti, del movimento dei veterani, è Pierluca Vigani. Tennista da tempo classificato seconda categoria, originario di Caorle. Oggi ha 52 anni ma è stato numero uno al mondo Itf nelle categorie Over 40 e Over 45, vincitore di moltissimi tornei internazionali paragonabili, per importanza, ai Master 1000 del circuito Atp professionistico. «Sono dieci anni che frequento l’ambiente dei veterani, e posso dire che è un’esperienza splendida che si rinnova in continuazione» spiega Vigani, «un mondo che mi ha permesso di viaggiare, conoscere tantissime persone, stringere forti amicizie, visitare città e vincere anche grandi tornei in giro per l’Europa». Vigani è stato anche Player of the Year e nel 2009 ha vinto i mondiali Over 45 con l’Italia a Palma di Maiorca, piazzandosi sul podio altre due volte in in questa rassegna a squadre, in Messico e in Turchia. «Nelle ultime due stagioni, tra il lavoro e qualche acciacco, ho rallentato l’attività, ma prima giocavo quasi tutti i tornei maggiori, i grado A organizzati molto bene con ospitalità e tutto ciò che caratterizza anche i professionisti come Federer e Nadal» sottolinea, «c’è un notevole movimento, specie in Europa e America. Dove c’è più tradizione si vede la differenza, e c’è chi è anche pagato dai circoli per rappresentarli, con una vera forma di professionismo». In carriera Vigani ha trionfato in Spagna, Austria, Ungheria, Francia e ovviamente Italia. Caorlotto purosangue, gioca a tennis fin da bambino. «Ora mi diverto anche a giocare gli open con tennisti più giovani di me» aggiunge «lo spirito del veterano è uno spirito combattivo. C’è gente che si impegna, me compreso, più ora di quando aveva invece vent’anni. Vanno in campo e non mollano una pallina. Ogni colpo è una lotta. Trovi il maestro di tennis come l’amatore, fino all’ex giocatore che magari è stato nei primi 100-200 del mondo. Tutti sono super preparati e lottatori, c’è agonismo puro. La preparazione atletica e l’allenamento sono fondamentali, altrimenti vai e perdi al primo turno, oppure rischi anche di farti male. A una certa età le fibre muscolari fanno brutti scherzi, si teme l’infortunio, e la tenuta fisica pesa. A 50 anni non è facile giocare partite di tre ore tutti i giorni. La gamba o la spalla possono fare crack in qualsiasi momento. Sfide speciali nel passato? Beh, qualche anno fa ho affrontato Jeff Tarango, ex 100 del mondo Atp e finalista a Wimbledon, ma ho anche battuto Emilio Sachez, spagnolo di Coppa Davis, in un torneo disputato invece a Barcellona. Il nostro è un bellissimo ambiente, sano e divertente, ci si conosce tutti. La maturità acquisita ti permette di essere serio in campo e fuori magari anche più sbarazzino. Lo spirito sportivo è quello giusto, ed è quel che conta per non stancarsi mai di giocare». —

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