Ci siamo, è il grande giorno della Venicemarathon

VENEZIA
L'anno scorso il gradino più alto del podio della Venicemarathon, la vittoria tanto agognata fu conquistata da un atleta italiano, il giovanissimo Eyob Faniel di origine eritrea, che interruppe il digiuno azzurro in laguna durato ventidue anni. Oggi si corre la trentatreesima edizione di questa manifestazione diventata più che una semplice maratona un evento spettacolare di caratura mondiale con seimilacinquecento partecipanti e cinquemila per la gara sui dieci chilometri. Mobilitazione generale, grande attesa mista a curiosità anche tra i top runner, tra i quali la grande novità arriva dal Giappone e si chiama Yuki Kawauchi, che tenterà di diventare il primo atleta non solo giapponese ma di tutto il continente asiatico a vincere la maratona veneziana. E avrà dalla sua, come tifosi, i tanti turisti del suo Paese che in ogni periodo dell’anno affollano la città. Gli africani sono avvertiti. Kawauchi, soprannominato il “maratoneta della porta accanto" o se preferite il "citizen runner" in quanto impiegato statale che non può permettersi di avere sponsor e men che meno ingaggi, nella scorsa primavera si è imposto nella maratona di Boston e soprattutto ha portato a termine sotto le 2h20' addirittura ottantasette maratone con l'intento di arrivare a quota cento sotto questo riscontro cronometrico.
Alle ore 9.15 da villa Pisani a Stra parte stamattina questa ennesima edizione numero 33, appassionati ed esperti dell’atletica di casa nostra sperano che in questa sfida tra il giapponese e e gli africani possa inserirsi anche Luca Solone, atleta noalese in forza alla Biotekna Marcon all'esordio sulla maratona, ma in grado di porsi tra i più accreditati ad un ruolo da protagonista. Tanto Solone quanto KAwauchi saranno sicuramente stretti nella morsa africana costutuita dai vari Gilbert Chumba (quarto l'anno scorso a Venezia e talmente affascinato di questa maratona che una volta tornato nel suo Paese inKenia si cocomprò una mucca chiamandola Venice), Philp Kangogo Cheruyot, Kipkemei Mutai, Andulem Sheferaw e non ultimo l'inossidabile John Komen. Pronostico comunque difficile, sui 42,195 chilometri del percorso tutto può succedere. In campo femminile la lotta sembra ristretta tra la keniana Angela Tanui e l'etiope Metsawet Demisse, tra loro potrebbe inserirsi la croata Nikolina Sustic.
Un’altra grande incognita poi è legata anche alle condizioni atmosferiche che prevedono pioggia e soprattutto l'acqua alta in piazza San Marco, cosa che indurrebbe gli organizzatori a cambiare in corsa il percorso. Insomma una sorta di “piano B” che non coglierà di sorpresa la macchina organizzativa presieduta da Piero Rosa Salva. La soluzione sarà allungando il tratto nel parco San Giuliano a Mestre e annullando di fatto il passaggio in Piazza San Marco, cosa già successa tre anni fa. Come ogni anno è prevista la trasmissione in diretta fornita da Raisport a partire dalle ore 9. —
Valter Esposito
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