Cento staffettisti per beneficenza corrono da Martellago a Padova

MARTELLAGO. Cento staffettisti del Brema Running Team di Martellago sono stati i protagonisti della classica staffetta di beneficenza svoltasi domenica scorsa per l’undicesimo anno consecutivo....

MARTELLAGO. Cento staffettisti del Brema Running Team di Martellago sono stati i protagonisti della classica staffetta di beneficenza svoltasi domenica scorsa per l’undicesimo anno consecutivo. Partenza da Martellago e arrivo alla clinica pediatrica dell’Università di Padova. Come ogni anno la società martellacense, presieduta da Giuseppe Marangon, ha organizzato una “maratona” classica di 42 chilometri a staffetta, a favore dell’associazione malattie reumatiche del bambino “Il Volo”, la Onlus padovana nata dalla volontà di un gruppo di genitori coinvolti nell’esperienza della malattia dei loro figli. Gli atleti martellacensi dopo aver attraversato di corsa i comuni di Salzano, Mirano, Pianiga e Vigonza, sono arrivati in Prato della Valle, per poi raggiungere tutti assieme la clinica pediatrica di Padova per il carosello finale.

Ad accoglierli davanti alla clinica padovana, c’erano i vertici della associazione “Il Volo”, il sindaco, Monica Barbiero, e l’assessore allo sport Antonio Loro. Oltre a finanziare fin dalla sua nascita l’associazione “Il Volo”, il Brema da due anni, in occasione dell’Ora di Martellago, organizza una corsa per giovani atleti, e una sorta di Telethon in diretta per finanziare la realizzazione di “un acquario per Giovanni”, dedicato al figlio di una sua atleta che non ce l’ha fatta a vincere la battaglia contro la leucemia.

Al termine della manifestazione, il presidente Giuseppe Marangon ha consegnato un assegno di 4.000 euro alla Onlus padovana raccolti durante l’ultimo anno, grazie ad una parte delle quote sociali e al ricavato dell’Ora di Martellago. Inoltre sono stati premiati gli atleti “storici” del Brema Running Team: Antonio Fabbian, Irene Coletto, Pietro Paolo Boato, Roberto Brunello, Tiziano Gallo, Claudio Raccanello, Francesco Nicoloro e Ugo Lazzaro.

Giancarlo Noviello

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