Cento anni di storia emozioni, gol e ricordi La mostra di Chioggia orgoglio della città

cent’anni
Il bianco sulla destra, il celeste sulla sinistra, equamente divisi sulla maglia che, nel lontano 1920, la Società Sportiva Clodia scelse come divisa ufficiale. Il calcio chioggiotto compie ufficialmente cento anni e per festeggiare l'avvenimento, fino al 26 gennaio, è stata dedicata una mostra nella sala espositiva del Museo Civico Laguna Sud, “fuori delle porte”, come si dice a Chioggia, non lontano da quella Sacca San Giovanni, ora occupata dallo stadio “Aldo e Dino Ballarin”, sistemata per diventare il campo delle partite ufficiali del vecchio Clodia. Era l'11 gennaio 1920, nei locali dell'Albergo Italia, quando venne redatto lo statuto e resa ufficiale la nascita della prima società calcistica chioggiotta. In verità, come si può ammirare in uno degli oltre 30 pannelli della mostra, sapientemente curata da Nicoletta Perini, Davide Bovolenta e Raffaele "Brasile" Varagnolo, con l'ausilio di Enrico Veronese e degli altri esponenti della stampa sportiva locale e la collaborazione del Comune di Chioggia, in principio fu l'Igea, squadra assemblata da alcuni studenti universitari di Chioggia, probabilmente fondata nel 1908, che in realtà non disputò mai gare ufficiali ma solamente amichevoli. Tra le mille fotografie della mostra dedicate al calcio chioggiotto, ci si può perdere nei molti momenti di storia sportiva che hanno fatto grande questa o quella società, ma anche spulciare quelli che sono stati i tanti momenti bui che hanno visto il calcio a Chioggia morire e rinascere dalle ceneri, come l'araba fenice, più di una volta. Tutta l'attuale squadra dell'Union Clodiense ha reso omaggio all'iniziativa, autografando il pannello che li ritrae nella foto di gruppo ufficiale della stagione in corso. Calcio a Chioggia, inteso come Clodia, ma anche come Sottomarina Lido, nato nel 1959 e approdato in pochi anni alla Serie C, ben rappresentato dal sempreverde Sandro "Pevare", all'anagrafe Alessandro Boscolo Cegion, apprezzatissimo talent scout, come si dice adesso, che andava a pescare i ragazzi ai Salesiani, in spiaggia e nelle calli, fino alla fusione e la nascita dell'Union Cs. «Feci un provino per il Clodia» ricorda Franco Cerilli, uno dei pochi giocatori chioggiotti ad aver calcato da protagonista i campi della Serie A «ma venni scartato. Poi andai al Sottomarina, perché il calcio era la mia passione. Sandro Pevare mi prese subito ma c'era un problema: ero chioggiotto, mentre lui voleva una squadra composta di soli "marinanti". Tuttavia su questo dovette chiudere un occhio perché ero bravino e da lì è iniziata la mia avventura nel calcio». Taglio del nastro della mostra - dove viene anche dato riconoscimento alle squadre delle frazioni che infiammavano i derby degli anni '80 - affidato al presidente attuale Ivano Boscolo Bielo, che si è detto orgoglioso di essere il presidente del centenario, e l'assessora allo sport Isabella Penzo. In sala molti giocatori del passato, di quell'era De Paolis, presidente amatissimo dai tifosi che nel 1984, fondarono il gruppo ultras, ma anche il presidente della rinascita Gianni Pagan. Insomma un viaggio lungo un secolo che ancora oggi, specie in chi ha i capelli bianchi, riesce a trasmettere sempre forti emozioni. —
Daniele Zennaro
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia