Calcio in lutto: morto a Spinea Franco Stevanato

SPINEA. Un signore per misura e modi, che parlava poco ma che sapeva sempre usare le parole giuste nel momento giusto. Lo ricordano così in tanti, Franco Stevanato, personaggio conosciutissimo nel panorama del nostro calcio, scomparso l'altroieri a 68 anni. Sposato, con un figlio, Stevanato aveva cominciato la sua carriera come allenatore, collaborando anche con il fratello Luciano, di tre anni più vecchio di lui. Nell'estate del 1982 la svolta a sorpresa: Paolo Bottacin, diesse della Miranese, decide di chiamare Stevanato alla guida del club bianconero, impegnato nell'allora Interregionale, l'attuale serie D. Mossa che al tempo sorprese tutti, visto che fino a poco prima Franco Stevanato allenava i Giovanissimi del Mira. La mossa si rivelò azzeccata, tanto che la sua esperienza a Mirano durò tre stagioni, fino al 1986. Presto però Stevanato decide di cambiare ruolo, di diventare direttore sportivo. La sua è una buona scelta, in breve tempo guadagna molta stima, difficile elencare tutte le società dove nel corso degli anni ha lavorato, basti ricordare le sue esperienze a Bassano, Oderzo e con il Mestre. Fino al termine del 2011 era al SandonàJesolo, dove ricopriva l'incarico del responsabile del settore giovanile. Poi la malattia, affrontata con la signorilità che lo aveva sempre contraddistinto, un tratto rimasto impresso a quanti, a prescidere dal ruolo avuto, lo hanno conosciuto nel corso degli anni. «Franco non era un uomo di molte parole, ma sapeva sempre cosa dire quando serviva», racconta il fratello Luciano, «era uno che badava al suo lavoro, mai gli sarebbe venuto in mente di parlare male di qualcuno. Era eccezionale, aveva doti che nel nostro mondo spesso mancano». Accorato anche il ricordo di Sandro Gallina, giocatore di Franco Stevanato ai tempi della Miranese e ora allenatore. «Ero andato a trovarlo pochi giorni fa in ospedale a Mirano» racconta, «con lui avevo un legame speciale, che andava ben oltre al calcio. Poteva sembrare chiuso e introverso, in realtà era un uomo di profonda educazione e intelligenza». «In pratica abbiamo cominciato assieme, al Martellago» ha raccontato ieri Giorgio Marangon, «a lui mi legano ricordi eccezionali, soprattutto umani, ma anche sportivi. Poche ed incisive le parole, ieri, di Paolo Bottacin: «Con Franco» giura il numero uno storico del calcio miranese, «se ne va una gran brava persona».
I funerali si svolgeranno lunedì alle 11 a Spinea, dove Stevanato abitava, nella chiesa di San Vito e Modesto.
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