Balotelli, l’ex enfant prodige, riparte dal Penzo

È l’ultimo tram, e Adriano Galliani lo ha detto esplicitamente annunciando il suo ingaggio. Mario Balotelli, ex enfant prodige del calcio italiano, prova a ricostruirsi una nuova identità a Monza, ritrovandosi in Serie B dopo essere stato uno dei migliori prospetti del calcio mondiale e aver incassato ingaggi milionari in Italia, Inghilterra e Francia. Tante occasioni per Balotelli, tante occasioni buttate al vento. A trent’anni, nel pieno della floridezza atletica, l’attaccante non aveva trovato nessuno che volesse scommettere su di lui dopo che era terminato malamente il suo rapporto con il Brescia e Massimo Cellino a inizio giugno, prima della ripresa del campionato.
ATTESA
Balotelli non aveva ricevuto nessuna chiamata, si stava allenando con il Franciacorta, squadra di Serie D, quando è stato contattato da Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, neopromosso in Serie B con ambizioni di salire immediatamente di categoria, come testimonia la faraonica campagna acquisti in estate. Erano arrivate voci di un interessamento di un club turco, poi del Vasco de Gama. Soli voci le prime, più concrete quelle del club brasiliano, che potrebbe ritornare alla carica a fine stagione, soprattutto se i brianzoli fallissero l’obiettivo promozione. Il salvagente è arrivato vicino a casa, la chiamata è arrivata da Monza, visto che Balotelli risiede a Brescia. Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno dato l’ultima chance della sua carriera a Monza al loro pupillo al Milan: o rinasce o affonda definitivamente. Mettendo “paletti” nel contratto, come quello che deve risiedere a non più di 30 chilometri da Monzello, sede degli allenamenti della squadra di Cristian Brocchi.
BOOM
Avrebbe dovuto finire alla Fiorentina dal Lumezzane, squadra con cui il 2 aprile 2006 esordì in Serie C/1 contro il Padova, non ancora sedicenne e, solo grazie a una deroga della Lega. Si ritrovò, invece, all’Inter dove diventò rapidamente Super Mario. È stato uno dei giovani più promettenti al mondo: nel 2009 il Times lo inserisce tra i 50 giovani più forti al mondo, nel 2011 è Don Balon che lo pone tra i 100 giovani più promettenti. Roberto Mancini e Josè Mourinho lo hanno forgiato all’Inter, dove vince una Champions League, 3 scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Il 13 agosto 2010 passa al Manchester City per 29, 5 milioni di euro, aggiungendo al suo palmarès 1 scudetto, 1 Coppa d’Inghilterra e 1 Community Shield. Il 29 ottobre 2012 viene inserito nella lista dei ventitré candidati del Pallone d’Oro della Fifa. Il primo “amore” con il Milan di Berlusconi e Galliani inizia il 31 gennaio 2013, quando arriva al club rossonero che sborsa 20 milioni di euro (e tre di bonus) per il cartellino. È tra i protagonisti dell’Europeo 2012, segna all’Irlanda nel girone eliminatorio, poi il primo dei rigori che eliminano l’Inghilterra nei quarti, ma soprattutto la doppietta che butta fuori la Germania in semifinale.
DECLINO
Liverpool, ancora Milan, poi Nizza e Marsiglia in Francia, infine il Brescia: gli ultimi 6 anni di Mario Balotelli sono vissuti sulle montagne russe con una parabola che inizia a scendere verso il basso. Sia con le squadre di club sia con la Nazionale, tanto da essere indicato, nonostante il gol decisivo all’Inghilterra, come una delle principali delusioni azzurre ai Mondiali 2014. Conte lo convoca in una sola occasione, con Mancini ha indossato la casacca azzurra solo in 3 gare e manca dal 2018.
TRECCANI
Nel vocabolario è stato inserito il sostantivo balotellata per definire “un gesto, comportamento, trovata tipici del giocatore Mario Balotelli”. Dalle cassanate alle balotellate, una lunga sequenza: la maglia dell’Inter gettata a terra, perché fischiato dai suoi tifosi, al termine di Inter-Barcellona; dopo il gol nel derby contro il Manchester United, mostra la maglia: “Why always me? ” ; in una gara decisiva per la qualificazione di Europa League, si fa espellere per un fallaccio simile a un colpo di karate nei confronti di un giocatore della Dinamo Kiev; durante la semifinale di Euro 2012 al secondo gol contro la Germania decide per festeggiare togliendosi la maglia e rimanendo in posizione plastica come una statua; la maglia del Milan ricevuta da “Striscia la notizia” quando è ancora all’Inter; il tentativo di gol di tacco tentato (e fallito) contro i Galaxy, Mancini si infuria e lo sostituisce. —
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