Argento Favaretto

VERONA. L’urlo di Martina Favaretto si strozza in gola sul più bello, e la finale mondiale del fioretto femminile Under 20 lascia l’amaro in bocca. La sua è una splendida medaglia d’argento, partendo dal presupposto che ha solo 16 anni, ma un assalto di finale dominato fino all’11-4 è sfumato per una sola stoccata in favore della giapponese Ueno. Reduce dalle quattro medaglie, con due titoli, ai recenti Europei di Sochi, ieri a Verona Martina Favaretto ha mostrato ancora una volta tutta la sua classe, grinta e tecnica. Un girone impeccabile le ha dato la seconda posizione nel ranking per il tabellone a eliminazione diretta. Mentre le avversarie arrancavano, con le azzurre Tangherlini e Rossini eliminate prematuramente, e le russe e ungheresi che non ne venivano fuori, la noalese del Circolo Scherma Mestre nel turno delle 64 ha sconfitto 15-5 l’austriaca Brugger, e umiliato nelle 32 la filippina Esteban per 15-1. Negli ottavi la brasiliana Pistoia le ha dato un po’più filo da torcere (15-11), e nei quarti si è ritrovata di fronte l’altra azzurra Marta Ricci, padovana della Comini di Andrea Borella: 15-8 e semifinale. Con la medaglia sicura già in tasca, Martina Favaretto ha fatto vedere di che pasta è fatta. Sotto 2-6 contro la statunitense Scruggs, ha rintuzzato fino al 10-10, infilando poi tre stoccate di fila trovando la quadra alla nordamericana. Chiusura sul 15-11 e via con l’assalto per l’oro. Di fronte la minuta giapponese Ueno, campionessa asiatica 2018, con un assalto dai due volti. Favaretto dominatrice assoluta fino al 10-2 e poi 11-4. Parate e risposte, controtempi e uscite in tempo hanno mandato in tilt la nipponica, ma la fretta di chiudere a tutti i costi senza respirare ha tradito la fiorettista azzurra. Inesorabile è arrivata la rimonta. Sul 14-13 Martina Favaretto non ha chiuso, e allora addio medaglia d’oro e titolo mondiale. Oggi potrà rifarsi con la prova individuale Under 17, la sua categoria, ma gara nella quale avrà tantissima pressione sapendo di essere la favorita, e a Sochi fu solo bronzo. Poi chiusura domani con la gara a squadre assieme a Ricci, Tangherlini e Rossini. Una cosa per volta, però, anche se il suo obiettivo rimangono due ulteriori medaglie. Nella prova individuale di fioretto maschile di ieri il veneziano Pietro Velluti, anche lui del Circolo Scherma Mestre, è arrivato invece 19°, battuto nel turno dei 32 dal russo Semenyuk, poi medaglia di bronzo.
Simone Bianchi
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