«Alla terza seduta fisica non ho più sentito fatica Fenice, sono già pronto»

Mestre
Carattere ed esperienza al servizio della Fenice VeneziaMestre. Ognjen Kokorovic, classe 1984 è stato in passato in forza al Montecchio, al Grado, poi al Futsal Cornedo, nuovamente al Montecchio. Poi in Serie A/2 con il Thiene Zanè, Vicenza in Serie B, Arzignano C5, Futsal Villorba in Serie A2, e infine alla Gifema Luparense prima di approdare due settimane fa alla corte di Luigi Pagana. Carattere da vendere che si è visto anche nell’ultimo turno, ultima sfida del 2020, recupero contro una delle sue ex squadre, l’Arzignano, quando è stato tra gli ultimi ad arrendersi. Ma di carattere la Fenice ne ha da vendere e le prestazioni di Kokorovic possono solo arricchire quest’aspetto. L’esperienza, invece, può risultare determinante per il quintetto mestrino, tra i più giovani della categoria vista la politica societaria perseguita in queste stagioni esaltanti. Soprattutto in un campionato dove ti trovi ad affrontare giocatori esperti e con un passato importante e avere a disposizione il forte centrale serbo può solo tornare utile.
«Arrivo da un campionato fermo come quello della C/1 e il ritmo partita potrebbe mancare», esordisce il neo acquisto, «ma io sono uno che si allena sempre e con costanza e sono sempre riuscito a mantenere un ottimo livello fisico. Magari facendo fatica i primi due allenamenti ma adesso sono tornato ai miei livelli».
Pronto, quindi, a dare quel contributo che i tifosi e la società si aspettano da leii. Soprattutto perché la scelta di accettare la proposta della Fenice mostra la sua voglia di tornare ad alti livelli.
«Ero fermo e c’era tanta voglia di giocare, quella non deve mancare mai. La Fenice è una società seria che da anni lavora bene con il settore giovanile, e riuscire a integrarmi una realtà di questo tipo che non permette molte volte a un esterno di farne parte, è stato un grosso stimolo per me».
Integrarsi in un sodalizio sportivo incrociato negli anni passati da avversario.
«Ho trovato la Fenice come avversario nei miei anni di C/1 e la passata stagione in A/2. Non ho aneddoti particolari da raccontare, ma posso dire che è sempre stata una battaglia, partite non noiose».
Ma nonostante il passato da avversario l’accoglienza da parte del gruppo squadra mestrino è stato favorevole.
«Sono stato accolto molto bene sia da mister Pagana che dai miei compagni, oltre ogni aspettativa. Sono molto contento».
E l’integrazione nella rosa parte anche dall’inserimento del nuovo centrale serbo in schemi collaudati, con giocatori che da anni giocano assieme.
«Non mi è stato chiesto nulla in particolare. Qui sanno tutti quello che devono fare. Un esterno con un minimo di intelligenza tattica e di conoscenza del calcio a 5, non può avere difficoltà a inserirsi, basta avere la voglia di mettersi a disposizione della squadra. Io porterò la cattiveria agonistica, la mentalità giusta per andare in campo, per affrontare ogni partita come fosse una finale. E non dovrebbe essere difficile trasmettere questo spirito, perché fa già parte del Dna del gruppo. Che mi è piaciuto molto, vedo un gruppo di ragazzi affiatati, a cui piace stare insieme e giocare insieme. Questa è una cosa positiva che serve per fare bene in un campionato. Da parte mia ci sarà la volontà di non smettere di imparare continuare a crescere. Di nuovo, avrò la possibilità di confrontarmi con un gruppo molto giovane, e questo è positivo». —
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