Unabomber: periti incaricati di analizzare dieci reperti
Dovranno verificare se è possibile estrarre il dna del presunto attentatore, che agì a Nordest fra il 1994 e il 2006 e non è mai stato scoperto

Il Gip del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti in incidente probatorio ha assegnato incarico formale a due periti di analizzare dieci reperti per verificare se è possibile estrarre da questi il Dna del presunto attentatore soprannominato Unabomber. Riaperto di fatto il cold case su richiesta del giornalista Marco Maisano, ora si passa a una fase sulla fattibilità di individuare l'autore dei 34 attentati avvenuti nel Nord Est tra 1994 e 2006.
I due periti sono Elena Pilli che si occupa di Antropologia molecolare all'Università di Firenze e il Comandante del Ris dei Carabinieri, Giampietro Lago. La prossima udienza è stata fissata per il 9 ottobre.
I periti avranno 90 giorni di tempo per analizzare i reperti individuati tra il 2000 e il 2007. I risultati delle analisi saranno poi discussi in occasione della prossima udienza.
Oggi lunedì 13 marzo 2023 in Tribunale erano presenti, tra gli altri, oltre proprio a Maisano, l'avvocato Maurizio Paniz, legale di Elvo Zornitta, il grande sospettato dell'intera vicenda, e una delle vittime di uno dei tanti attentati, Francesca Girardi, che oggi ha 28 anni, ma che nel 2003, quando aveva 9 anni, giocando con un amichetto sul greto del Piave, raccolse un evidenziatore giallo che gli esplose in faccia.
A svolgere le indagini negli anni si sono succeduti centinaia di investigatori, alternativamente coordinati da più procure: Pordenone, Udine, Treviso, Venezia e, ultima, Trieste. Ed è per questo che il capoluogo giuliano è oggi il distretto giudiziario che si occupa della riapertura del caso.
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