Più di centomila per i fuochi musicali

La festa si è protratta fino a notte. 2500 imbarcazioni divise in 4 settori
Centomila persone, 2500 barche. Tutti con il naso all’insù a godersi l’eccezionale spettacolo del Redentore. Una festa che si rinnova nel segno della tradizione. Quest’anno con una importante novità: i fuochi «silenziosi» con musiche diffuse dai pontoni galleggianti. Lo spettacolo pirotecnico della ditta Parente di Rovigo è durato un quarto d’ora meno del solito. Ma ha strappato applausi.


Luci nel cielo e magici riflessi sull’acqua e sulle cupole di San marco, con gli effetti speciali dei monumenti ricoperti di luce dall’artista svizzero Gerry Hofstetter e gli oltre 3 mila fuochi sparati dai pontoni e comandati dal computer. Barche di veneziani e barche affittate con cifre superiori ai 500 euro per le topette, duemila per i topi. Cariche di anara, saor, angurie e bigoli in salsa. Fortunati turisti in gondola e migliaia di pendolari che hanno goduto dello spettacolo dal Molo di San Marco e dalle Zattere, dalle rive della Giudecca, già prenotate fin dal primo mattino con tavoli, sedie e palloncini.


I turisti sulla terrazza dello Stucky e dei grandi alberghi di San Marco, i Vip a San Giorgio e ai Granai ospiti della Fondazione Venezia, le cene di beneficenza dell’Aboproject, le autorità sul palco allestito davanti al Metropole, al posto della Galleggiante quest’anno abolita. «La gente delle barche protestava, abbiamo preferito questa soluzione», dice il Capo di Gabinetto del sindaco Maurizio Calligaro. Migliaia le imbarcazioni che fin dal primo pomeriggio hanno prenotato il posto in bacino San Marco. Con i quattro settori distinti stabiliti da Comune e Capitaneria di porto. Pescherecci e Gran Turismo davanti ai Giardini, barconi più avanti, barche a vela alla Giudecca, barche tradizionali più vicino ai pontoni.


Ieri alle 19 è stato inaugurato il ponte votivo, costruito su pontoni galleggianti da Insula. 333 metri che consentono di raggiungere a piedi il tempio palladiano del Redentore. Migliaia di pellegrini si sono recati nella chiesa dei frati cappuccini, a ricordare il voto per cui venne eretta, alla fine della peste del 1576. Poi, verso il tramonto, migliaia di barche si sono ancorate in bacino in attesa dei fuochi. Efficiente il servizio di vigilanza, con 40 imbarcazioni di Capitaneria, polizia, carabinieri, Finanza, vigili urbani e Protezione civile. Il grande lavoro è stato quello di mantenere il rispetto dei settori (con le barche a remi e tradizionali veneziane davanti a tutti, gli altri più distanziati) e l’apertura dei corridoi per l’emergenza.


Pochi minuti dopo la mezzanotte, quando i tre botti hanno annunciato la fine dello spettacolo (32 minuti dopo il colpo d’inizio), è cominciato il deflusso delle barche. Qualche problema, ma nessun incidente segnalato, anche grazie alla predisposizione di corridoi in Canal Grande a cura dei vigili urbani. Quattordici i treni speciali per il rientro, mentre la prima motonave per Punta Sabbioni è salpata da Sant’Elena poco prima dell’1. Le linee Actv sono riprese regolarmente dopo l’1. Oggi le cerimonie religiose, che culmineranno nella messa solenne delle 19, presieduta dal patriarca Angelo Scola alla presenza delle autorità cittadine. Oggi anche le regate (inizio alle 16) e in serata il concerto del violinista Ino Mirkovich, conclusione, della settimana di musica classica nelle chiese di tutta la città.

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