Padovano gay insultato al talent tivù rumeno

MONSELICE. C’è stata Chiara, capace di vincere l’edizione di due anni fa. Poi Aba, arrivata alla finale del Forum di Assago. Ora c’è Paolo, il terzo padovano a tentare la fortuna ad X Factor. La storia di Paolo Lagana, 27 anni, nativo di Monselice e fino a 21 anni vissuto a Galzignano Terme, studi al liceo Modigliani di Padova e per qualche mese alla facoltà di Filosofia all’Università, ha però poco da spartire con i successi di Chiara e Aba. Paolo ha partecipato all’edizione rumena di X Factor, diventando suo malgrado protagonista di un caso disgustoso di discriminazione e omofobia. Uno dei giurati della trasmissione, il rapper Cheloo, leader del gruppo hip-hop Parazitii (tradotto, i “parassiti”), in diretta nazionale ha sparato un’affermazione pesantissima direttamente in faccia al cantante padovano: «Io disprezzo tutto ciò che sei, quello che voi rappresentate e questa nazione ti manderà a casa».
Paolo è un omosessuale dichiarato. La sua partecipazione a X Factor voleva essere un modo per sensibilizzare un popolo, quello della Romania, ancora molto lontano dall’accettare la libertà sessuale di ogni singolo individuo. E difatti, durante tutta la partecipazione al programma, Paolo è stato ripetutamente oggetto di insulti, offese e discriminazioni.
«Non avevo intenzione di dire sul palco “sono gay”, ma se me l’avessero chiesto non avrei negato». Passate le due preselezioni, quelle che non vengono filmate, Paolo è riuscito ad approdare all’esame dei giudici: Dan Bittman, mostro sacro della musica rumena e leader degli Holograf; Delia Matache, cantante R&B tra le più amate nell’Est Europeo; Cheloo, rapper senza peli sulla lingua, nazionalista e omofobo. «Prima della mia esibizione, dove ho cantato “Mad World”, Cheloo si è alzato e se ne è andato» racconta Paolo. «Prima si era lasciato andare a domande provocatorie, chiedendomi tra le risate maliziose se avevo un compagno, ammiccando al pubblico in maniera volgare, domandandomi se mi mancavano diottrie visto che forse non mi ero accorto di essere vestito molto male. Bittman si è invece rivolto a me utilizzando aggettivi declinati al femminile».
In Romania è scoppiato un mezzo scandalo: il Cna, l’organismo che vigila sulle trasmissioni audiovisive, ha multato la tv Antena 1 (10mila leu, poco più di 2.500 euro), mentre la Freemantle Media, la società che ha la licenza di X Factor in Europa, ha scritto alla filiale rumena prendendo le distanze da questo atteggiamento omofobo. «Tutto quello che è accaduto è ridicolo» chiude amareggiato Paolo. «Al di là del clamore mediatico, Cheloo non mi ha mai chiesto scusa e non verrà rimosso dal suo ruolo di giurato, la trasmissione ha legittimato la libertà di espressione del rapper e io continuo a vivere atti di forte omofobia».
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