«Non è stato semplice vivere con questo incubo»

CASALSERUGO. Elisa Venturini, sindaco di Casalserugo, da tre anni porta sulle spalle il peso di questa parola inglese divenuta di uso comune: stalking.
«Ho capito cosa significa essere vittima di attenzioni non desiderate. Quando queste storie si sentono in tv, quando si ascoltano i dibattiti su questo argomento, non si capisce cosa vuol dire».
Ecco, provi a spiegarci cosa si prova.
«Mi ritengo una persona coraggiosa ma devo ammettere che non è stato facile vivere come sempre. La paura c’era e c’è ancora. Bisogna fare di tutto per non cambiare stile di vita. Me lo dovevo ripetere più volte, per riuscirci».
È la prima volta che le accade qualcosa del genere?
«Attenzioni ne ho ricevute tante in questi anni. L’apprezzamento garbato e gentile si accetta, ci mancherebbe. Ma quando si comincia a scadere nella volgarità, allora diventa un problema. Soprattutto quando queste attenzioni non solo non solo richieste ma neppure gradite. In questo caso, si sconfinava addirittura nella patologia».
Cosa intende?
«Alcuni messaggi erano deliranti, non si capiva il senso. Altri mettevano proprio paura».
Può fare un esempio?
«Ricordo la foto di Dracula. Poi, a un certo punto, ho smesso di aprire quella roba. Ogni volta che ricevevo una lettera o un pacco, lo consegnavo direttamente in Questura».
Qual è stata la svolta in questa brutta storia?
«La svolta è stata quando una donna ha preso in mano la vicenda, una donna come Livia Moro, poliziotta dell’Anticrimine. Ha avuto la giusta sensibilità ma soprattutto è una di quelle persone per cui il cittadino sente che lo Stato c’è. E lo stesso devo dire del procuratore Matteo Stuccilli».
E a livello investigativo, cosa ha prodotto un’accelerazione nelle indagini?
«Tutto è cambiato nel momento in cui mi è arrivato un pacco a casa. In quel momento abbiamo capito che sa dove abito».
Questa persona in casa aveva anche una pistola.
«Spero bene che non fosse per me».
Ora si deve decidere la misura più incisiva per placare definitivamente questa persona. Lei cosa pensa?
«Io voglio solo vivere la mia vita come sempre, per me finisce qua. Poi l’autorità giudiziaria si muoverà come crede». (e.fer.)
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