Padovano bloccato in Iran con la famiglia: «Va fatto subito rientrare in Italia»
Aftab Ahmad Shinvari, cittadino italiano di origini afghane, si trovava a Teheran per portare la moglie e 4 figli via dal regime dei talebani. Ma è stato sorpreso dall’attacco di Israele. L’appello della Cgil

Bloccato in Iran mentre cerca di portare la sua famiglia in Italia, scappando dal regime dei talebani in Afghanistan. E’ la storia di Aftab Ahmad Shinvari, cittadino italiano di origine afghana residente a Padova, che si trova bloccato a Theran con la moglie e 4 figli, mentre era in attesa del visto dall’ambasciata italiana per rientrare a Padova. C’è l’appello della Cgil al governo: «Aiutate Ahmad a rientrare in Italia, è un cittadino italiano».
L’appello della Cgil
«Il Sig. Shinvari Aftab Ahmad – spiegano Alioune Badara Diop, Segretario Confederale della Cgil ed Eleonora Tolo dell’Ufficio Immigrazione dell’Inca – da parecchi anni residente in Italia e in possesso della cittadinanza italiana, si trovava a Teheran per una ragione di vitale importanza per la sua famiglia: dopo oltre un decennio di impegno e sacrifici, sembrava finalmente giunto il momento di riunirsi alla moglie e ai suoi quattro figli (Nasima, Saira, Haroon, Haris, Hilal), tutti cittadini afghani, per portarli in Italia. Una situazione ulteriormente aggravata dal fatto che uno dei figli, Haroon, soffre di gravi problemi renali e necessita di urgenti cure mediche non disponibili in loco».
«La richiesta di visti per i familiari – proseguono i due rappresentanti della Cgil padovana – era stata presentata all'Ambasciata Italiana a Teheran, e da circa dieci giorni si attendeva il rilascio. Purtroppo, l'improvviso attacco di Israele all'Iran ha drammaticamente complicato la situazione. L'Ambasciata Italiana, in questo contesto di crescente instabilità, sta di fatto chiudendo i suoi sportelli, detenendo i passaporti dei familiari di Aftab ma senza aver ancora rilasciato i visti. A questo si aggiunge la totale assenza di un'azione coordinata da parte del governo italiano: nonostante la gravità della situazione e il rischio per i propri connazionali, non è stato organizzato alcun volo di rientro da Teheran, lasciando il Sig. Shinvari Aftab Ahmad e decine di altri cittadini italiani in una condizione di grave pericolo e abbandono».
Una storia di ingiustizie
“Quel che stanno passando Aftab e la sua famiglia – attaccano Diop e Tolo – è qualcosa di profondamente ingiusto. Conosciamo la sua storia e gli innumerevoli tentativi fatti per cercare di portare moglie e figli in Italia, il denaro speso per cercare di riuscirci, i mille intoppi burocratici incontrati per poterlo fare senza i quali ora sarebbero in Italia da un pezzo. Sappiamo che i figli sono terrorizzati dai bombardamenti, per questo lanciamo un accorato appello a tutte le istituzioni competenti, a partire dal Ministero degli Affari Esteri fino al governo e all’Ambasciata Italiana a Teheran, affinché intervengano con la massima urgenza per garantire il rilascio dei visti ai familiari del Sig. Shinvari Aftab Ahmad e per organizzare il rientro sicuro di tutti i cittadini italiani bloccati in Iran”.
“Non possiamo permettere – concludono i due sindacalisti della Cgil – che un nostro concittadino e la sua famiglia, già provati da anni di attesa e speranze, vengano abbandonati in una zona di conflitto. La tutela dei diritti e la sicurezza dei nostri connazionali devono essere la priorità assoluta, Aftab e la sua famiglia devono poter tornare in Italia!”
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