La truffa dei finti datori di lavoro: ecco come funziona

Da Venezia l’allarme di Adiconsum: attenzione, chiedono l’Iban prima della firma di un contratto o, addirittura, senza aver mai effettuato un colloquio formale

Da Venezia l'allarme delle nuove truffe ad opera di finti datori di lavoro
Da Venezia l'allarme delle nuove truffe ad opera di finti datori di lavoro

Adiconsum Venezia lancia un allarme in merito a nuove forme di truffa occupazionale, in cui soggetti si spacciano per i datori di lavoro o enti al solo scopo di ottenere illecitamente dati bancari (Iban) e altre informazioni sensibili da parte di cittadini in cerca di lavoro.

Come funziona la truffa

Come fa sapere la presidente dell’Adiconsum Venezia, Jacqueline Temporin Gruer, in queste settimane sono state raccolte diverse segnalazioni da parte di utenti che, dopo aver risposto ad annunci di lavoro apparentemente legittimi o già occupati con regolare contratto, si sono visti richiedere il proprio Iban prima della firma di un contratto o, addirittura, senza aver mai effettuato un colloquio formale.

Non solo, c’è chi, pur essendo già assunto, veniva chiesta una “verifica” della correttezza dello stesso Iban per poter procedere al pagamento della mensilità. In alcuni casi, il falso datore di lavoro prometteva l’accredito anticipato di un “bonus d’ingresso”, oppure di “rimborso spese” o anche un “anticipo stipendio”, inducendo le vittime a fornire dati bancari in buona fede.

«La richiesta dell’Iban – spiega la presidente di Adiconsum Venezia Jacqueline Temporin Gruer – è lecita solo in fase avanzata di assunzione, dopo la firma di un regolare contratto e solo per l’effettiva corresponsione di stipendi. Ogni richiesta anomala, fuori dalle procedure contrattuali standard, deve far scattare l’allarme. Chi sta cercando un impiego, deve fare attenzione a richieste sospette di dati bancari, documenti personali o selfie con carta d'identità ma pure comunicazioni via e-mail o messaggi da indirizzi non professionali e promesse di guadagni rapidi, senza colloqui o selezioni trasparenti».

Come difendersi

Siccome di casi se ne stanno verificando in successione e la tutela della privacy e della sicurezza digitale è un diritto fondamentale che nessun cittadino deve vedere violato, Temporin Gruer invita a gli utenti a agire subito ai primi sospetti. «Chiunque sia stato vittima – aggiunge – o abbia sentore di truffa, non esiti a contattarci e a presentare la denuncia alle autorità competenti». Per informazioni e segnalazioni, è possibile contattare Adiconsum Venezia allo 041-2905908 o scrivendo all’indirizzo adiconsum.venezia@cisl.it.

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