«Ma che c’entra la musica?»

Per il sindaco Cacciari «l’esperimento è da ripensare»
Fuochi splendidi, musiche da ripensare. «L’esperimento della colonna sonora non è riuscito, l’anno prossimo dovremo ripensarci», scuote la testa il sindaco Massimo Cacciari dopo aver svolto un rapido sondaggio tra i cittadini. Fra i tanti consensi allo spettacolo pirotecnico della ditta Parente, con effetti luminosi particolari e intensi, molte sono state le critiche dei veneziani, soprattutto in barca, ai fuochi «musicali». Che c’entra la musica con i foghi? Perché americanizzare uno spettacolo già di per sé splendido? «Non che le musiche fossero brutte, ma non c’entravano», dice una signora che ha passato la notte del Redentore in barca, «e poi sono belli i silenzi tra un fuoco e l’altro, i piccoli rumori dell’acqua. E gli oh della gente, che quest’anno erano coperti dagli altoparlanti con le note di Dvorák ma anche di Grease e delle arie di Bocelli. «L’idea era stata anche mia», ammette il sindaco, «ma mi pare che non funzioni. Meglio i fuochi senza musica». L’anno prossimo, dunque, si potrebbe tornare al passato. Anche se i decibel degli scoppi dovranno essere ridotti per non danneggiare i monumenti. Nel consueto dibattito del giorno dopo («Erano meglio quelli dell’anno scorso?») emerge una generale soddisfazione per lo spettacolo. Più breve di dieci minuti ma molto intenso, con oltre 3 mila fuochi sparati in 32 minuti.


Tutto è andato benissimo, a parte qualche àncora incagliata, qualche multa e qualche discussione prima di prendersi il posto. Anche il deflusso è stato molto ordinato, senza incidenti, grazie anche alla buona organizzazione delle forze dell’ordine. 40 barche di polizia, carabinieri, Finanza, vigili, protezione civile e Capitaneria. Con le barche dei vigili urbani in Canal Grande a far da capiconvoglio, per moderare la velocità. Ha funzionato ancora una volta anche la divisione del bacino San Marco in settori. Così le barchette a remi e tradizionali hanno potuto gustarsi i fuochi senza avere davanti gli enormi pescherecci, oppure i Gran Turismo e gli yacht, confinati davanti a San Servolo. Oltre duemila le barche di ogni tipo e dimensione censite dai vigili urbani, alcune con decine di persone a bordo, palloncini e cibi della tradizione. Più numerosi i turisti a terra, arrivati con ogni mezzo (treni speciali, auto, pullman e autobus, motonavi da Punta Sabbioni). Buon successo anche per le feste Vip, a San Giorgio e nei maggiori alberghi con terrazza sulla laguna. Il Redentore 2007 va in archivio e già si pensa all’edizione 2008, che sarà affidata alla nuova Agenzia degli Eventi. Quest’anno è stato un successo, soprattutto per motoscafisti, gondolieri, esercenti e ristoratori. Che hanno venduto i tavolini per cena con vista sui fuochi a cifre esorbitanti, anche 3-400 euro a persona.

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