Le radici venete di Gianmarco Mazzi al G20 della cultura: «Da qui molti sono emigrati in Brasile»
L’onorevole ha confermato l’impegno dell’Italia nel contrasto del traffico illecito delle opere d’arte
L’onorevole Gianmarco Mazzi, sottosegretario di stato alla cultura, ha portato le proprie radici venete al G20 per la cultura in Brasile, a Salvador de Bahia. «Il legame tra Brasile e Italia è fortissimo. Io vengo dal Veneto, da Verona e dalla mia terra in tanti sono venuti in Brasile. Questa splendida città è il frutto dell’incontro e della convivenza tra popolazioni indigene, europee e africane che l’hanno plasmata nei 500 anni della sua storia. Testimonia i benefici della convivenza e del dialogo tra culture con il suo forte spirito creativo, la cultura del Tropicalismo e i suoi grandi artisti, Caetano Veloso, Maria Bethânia, e Gilberto Gil che abbiamo incontrato ieri sera insieme a Carlinhos Brown e Daniela Mercur. Il dialogo fra civiltà, nel rispetto delle identità nazionali, delle sensibilità, delle storie, dei valori di ciascuno, porta sempre benefici» ha detto.
«Tutelare l’identità delle nostre città e dei nostri territori, è una sfida decisiva del nostro tempo. Vuol dire sostenere gli artisti, i compositori, i direttori d’orchestra, i cantanti, gli scrittori, i pittori, gli scultori, gli attori, i registi, i costumisti. Fare in maniera che possano esprimersi liberamente, al riparo da ogni censura o condizionamento, e garantire i loro diritti». Per questo, ha ribadito l’onorevole, sostiene la Dichiarazione adottata durante il G20. « Con essa ci impegniamo a proteggere i diritti di proprietà intellettuale di chi fa cultura. Noi siamo dalla parte di chi crea. Questo principio è importante soprattutto alla luce dei rapidi sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, una trasformazione che sta avendo già un grande impatto sulle industrie culturali e che deve essere governata, mettendo al centro la persona, i suoi diritti e la sua dignità».
L’Italia, dunque, sostiene l’adozione della dichiarazione di Salvador e assicura il suo massimo impegno nel promuovere il dialogo e la cooperazione internazionale sui temi culturali, tra cui il contrasto alla circolazione di opere contraffatte, come ha ribadito Mazzi. «Siamo pienamente favorevoli a migliorare la cooperazione multilaterale nella lotta al traffico illecito dei beni culturali. Il commercio illegale di opere d’arte è una fiorente attività della criminalità globale e una persistente minaccia alle culture nazionali. Lo vediamo in Ucraina, dove sono state trafugati tanti tesori, a seguito della invasione russa. L’Italia è in prima linea con voi in questa lotta. Per conseguire questo obiettivo comune, siamo pronti a condividere l’esperienza, le competenze e la tecnologia della nostra Unità specializzata, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale».
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