Benetton e Veneziauna storia che continua

L'acquisto del Fontego dei Tedeschi è solo l'ultima tappa di una presenza ormai assidua del gruppo Benetton in laguna. Il "picco" era fino ad oggi l'operazione-Ridotto con il restauro dell'hotel Monaco. Legato ad esso, il recupero dell'ex cinema San Marco con il Bacaro-american bar, il negozio Etro e la nuova libreria Mondadori, oltre ad altre attività commerciali che si affacciano su calle Vallaresso. Un intervento realizzato con qualche polemica proprio con il Comune, perché l'impegno iniziale prevedeva anche la riapertura del cinema San Marco, trasformato in sala d'essai, ma il progetto è stato poi abbandonato dal gruppo trevigiano, perché ritenuto antieconomico.
Il gruppo di Ponzano era entrato e uscito rapidamente di scena con investimenti sull'isola di San Clemente - dove è poi stato realizzato un grande albergo - e sul Tronchetto, con la proprietà del parcheggio poi venduto, con ottimi risultati dal punto di vista finanziario.
Presenze veneziane, attraverso la partecipazione in Grandi stazioni, per il rifacimento della stazione ferroviaria di Mestre e di quella di Venezia, con una logica funzionale vicina a quella delle aerostazioni e che dovrebbe prevedere anche a Santa Lucia l'insediamento di un'ampia area commerciale.
È degli ultimi anni anche l'apertura di un grande megastore a San Salvador (oltre ad altri negozi in città come quello di intimo in Strada Nuova, che ora potrebbe essere riassorbito nelle nuove attività legate al Fontego dei Tedeschi.
Ma anche sotto il profilo culturale si è a lungo parlato di un possibile interessamento del gruppo Benetton a un ingresso in Biennale - durante la presidenza di Franco Bernabé - anche se poi le trattative intavolate non hanno avuto seguito. Ma l'attenzione verso la laguna e nuovi possibili investimenti è rimasta costante e nei suoi soggiorni lagunari la famiglia risiede abitualmente proprio all'hotel Monaco.
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