Ambulanti, prime multe da cinquemila euro

Divieto "antiborsoni" contro il commercio abusivo. Dopo una settimana dedicata ad informare tutti dell’ordinanza, sono scattati i controlli e nelle maglie della polizia municipale sono caduti due extracomunitari regolari trovati con i borsoni carichi di oggetti, non griffati, vicino a San Marco
Prime due sanzioni da cinquemila euro per il divieto “antiborsoni” contro il commercio abusivo. Dopo una settimana dedicata ad informare tutti dell'entrata in vigore dell'ordinanza, lunedì 23 giugno sono scattati i controlli e nelle maglie della polizia municipale sono caduti due extracomunitari regolari trovati con i borsoni carichi di oggetti, rigorosamente non griffati, vicino a San Marco.


I vigili hanno così sequestrato la merce e fatti i primi due verbali di contestazione della violazione amministrativa che porterà alla sanzione pecuniaria. Nel centro storico lagunare, lungo i tratti a frequentazione turistica, lunedì comunque erano davvero pochi i cosiddetti “vu' cumprà”. La stragrande maggioranza - come ha detto lo stesso comandante della polizia municipale, Marco Agostini - sta rispettando le indicazioni date dal vicesindaco. Nel fine settimana, invece, gli extracomunitari erano praticamente ovunque, anche per via del fatto che i vigili erano impegnati all'Heineken Festival.


Frattanto gli extracomunitari hanno inviato una risposta scritta al vicesindaco Vianello, nella quale chiedono chiarimenti alle proposte avanzate dall'amministrazione comunale la settimana scorsa. Ieri assemblea dei venditori, al termine della quale è stata stilata la missiva. Secondo i venditori ambulanti, infatti, le alternative offerte da Vianello non sarebbero sufficientemente chiare. Ad esempio ancora non si sa dove sarebbero le postazioni per vendere, quanti potrebbero essere i posti di lavoro offerti dagli alberghi e come si svolgerebbero i corsi di formazione. In proposito la rete antirazzista era stata chiarissima: “Le proposte del vicesindaco sono una presa in giro, l'ennesima in questa vicenda - dicono alla Lega - in realtà le proposte che sono state fatte non valgono niente perché non sono applicabili”. Le proposte, come si ricorderà, erano sostanzialmente tre. La prima, per chi vuole continuare l'attività di vendita delle borse, ovviamente non contraffatte, si potranno studiare forme di associazione imprenditoriale individuando luoghi dove esercitare il commercio in sede fissa. La seconda prevede invece un percorso di formazione con inserimento in realtà produttive. Terza e ultima opzione, la possibilità d'inserimento in strutture alberghiere.

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