Il turismo ha bisogno di offerte innovative e modelli sostenibili

L’estate del 2024 ha fatto emergere il problema del sovraffollamento nelle destinazioni più popolari, causando forti pressioni sulle infrastrutture locali e sollevando dubbi sull’equilibrio tra interessi economici e qualità della vita dei residenti
Nicola Camatti *
Operatori ai varchi controllano il ticket di accesso sul telefonino dei turisti, al check point del piazzale della stazione ferroviaria di Venezia
Operatori ai varchi controllano il ticket di accesso sul telefonino dei turisti, al check point del piazzale della stazione ferroviaria di Venezia

L’estate del 2024 ha fatto emergere il problema del sovraffollamento turistico nelle destinazioni più popolari, causando forti pressioni sulle infrastrutture locali e sollevando dubbi sull’equilibrio tra gli interessi economici del turismo e la qualità della vita dei residenti.

 Il fenomeno dell’overtourism richiede risposte strutturali, non solo emergenziali.

Per affrontare il sovraffollamento turistico è importante adottare un approccio integrato, che unisca gestione immediata dei flussi e politiche a lungo termine, in grado non solo di porre limiti alla domanda (quantità e qualità dei turisti), ma di stimolare l’innovazione dell’offerta (capacità delle imprese turistiche). L’innovazione dovrebbe riguardare, da un lato, il prodotto turistico, i servizi a esso collegati e l’impiego più intensivo delle nuove tecnologie, ma dall’altro anche le esigenze sociali delle comunità, creando offerte turistiche in sintonia con i bisogni dei residenti.

Tali interventi devono essere disegnati per sviluppare proposte più competitive, in grado di sostituire quelle a basso valore aggiunto e distribuire in modo più efficiente i flussi tra destinazioni.

Nel campo dell’innovazione del prodotto stanno emergendo in Italia alcune buone pratiche, specie nel turismo esperienziale. Tra gli esempi più significativi ci sono il progetto Strade del Vino in Toscana, che coinvolge oltre 30 aziende della costa, offrendo esperienze integrate di degustazione di vini e visite a borghi storici, e quello della Via Francigena, che valorizza i benefici del turismo spirituale. Questo tipo di turismo risulta meno invasivo, può essere praticato anche fuori stagione e coinvolge maggiormente le comunità locali.

Inoltre, diverse destinazioni stanno implementando innovazioni nei servizi e nelle tecnologie, in particolare soluzioni smart per monitorare i flussi turistici e integrare offerte complementari. In questa direzione si stanno muovendo gli Osservatori Turistici delle regioni Puglia e Toscana.

A ben vedere, l’avversione verso i flussi di visitatori durante l’alta stagione riflette i fallimenti nella distribuzione equa dei costi e dei benefici del turismo.

La soglia della capacità di carico turistico dipende d’altronde anche dai benefici che i diversi stakeholder possono ottenere dal turismo. Le politiche turistiche innovative dovrebbero promuovere modelli di sviluppo con maggior vantaggi per le comunità. Investire in infrastrutture e trasporti sostenibili, sulle residenze non turistiche, la qualità degli spazi pubblici e in iniziative culturali accessibili, migliora la vivibilità delle città, creando un equilibrio sostenibile tra turismo e benessere delle comunità locali.

In tale prospettiva, bisognerebbe guardare anche all’utilizzo più equo delle entrate generate dalla tassa di soggiorno o da ticket di ingresso, investendo anche a favore delle categorie che non ricevono benefici diretti dal turismo.

Venezia, purtroppo, rischia di essere un esempio della carenza di questo tipo di politiche: con oltre 30 milioni di visitatori all’anno, fatica a garantire un sistema di trasporto locale adeguato alle necessità dei residenti. Quando i bisogni essenziali della popolazione non sono soddisfatti, diminuisce la tolleranza verso il turismo e, di conseguenza, la qualità dell’accoglienza. Proprio perché il turismo rappresenta il 13% del Pil italiano – per il Nord Est ancora di più – dotarsi di una politica industriale centrata su innovazione e sostenibilità diventa essenziale per garantire il futuro del settore. —

*docente di Economia

dei Sistemi Turistici

Ca’ Foscari UniVe

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