Zorzetto, la crisi non fa paura

Oltre mille persone occupate (244 svantaggiate), l’80% delle quali a tempo indeterminato, 35milioni di euro di fatturato e 7 di volume d’affari in crescita rispetto all’anno prima. Ma davvero, in tempi di crisi come questi, esiste un’azienda così in salute? Sì, esiste, ma non si tratta di un’azienda, bensì di un consorzio ed esattamente del Csu(Consorzio sociale unitario) Zorzetto che al suo interno ospita venti cooperative sociali impegnate sul territorio veneziano.
Attenzione però: pure il consorzio deve fare i conti con la crisi, che ne riduce i margini di guadagni. Ciò non toglie che, come spiega il presidente don Dino Pistolato durante la presentazione del bilancio 2013, “anche in un ciclo economico come l’attuale e con politiche di spending review, si dimostra ancora una volta la validità di una esperienza di rete quale quella del Consorzio, nonché il costante impegno delle nostre imprese a mantenere i livelli occupazionali in un mercato molto dinamico ma anche ad accoglierne le opportunità».
Il Consorzio Gaetano Zorzetto ha vari campi di attività: un terzo del fatturato è generato dalla manutenzione del verde pubblico, comparto che impegna un quarto del personale. Il secondo settore, sempre per fatturato, è quello dei servizi di pulizia, poi ci sono i servizi amministrativi. Importante anche il contributo del Csu nel coordinamento di progetto per lavoratori di pubblica utilità in collaborazione con il Comune di Venezia. Proprio il rapporto con l’amministrazione veneziana s’è fatto più complicato con il commissariamento. «Abbiamo perso i nostri interlocutori», dice il direttore del Consorzio, Alberto Cigana, che sottolinea la mancanza di rappresentanti delle istituzioni alla presentazione del bilancio. Da questo punto di vista, don Dino guarda alle prossime elezioni con una speranza, cioè che «a Ca’ Farsetti arrivino persone con grande sensibilità su questi temi anche perché grazie a consorzi sociali come il nostro gli enti locali risparmiano, come testimoniato da una nostra indagine, fra i mille e gli 8mila euro a persone su contributi, minimo vitale e quant’altro». Intanto il consorzio attende le decisioni del commissario Zappalorto il quale potrebbe prevedere tagli che vanno anche a colpire le prestazioni fornite dallo stesso.
Gianluca Codognato
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia