Canale della Giudecca controllato e vuoto: «Ma ora sfrecciano davanti alla remiera»
Dopo l’accensione dei barcavelox, l’allarme della società per le imbarcazioni che corrono nel canale dietro l’isola, fuori dai radar: «Pericolo per noi che ci alleniamo»

Fatta la legge, trovato l’inganno. E così se gli occhi del Barcaelox sorvegliano a vista il canale della Giudecca, autentica autostrada ad alto scorrimento con tanto di onde alte fino a pochi giorni fa, ora c’è chi ha pensato di dare gas nel canale retrostante l’isola.
Non che prima non succedesse di vedere barche sfrecciare in quel tratto di laguna. Ma di certo ora il numero è raddoppiato. E così anche i rischi per la navigazione. La situazione allarma, e non poco, l’associazione Canottieri Giudecca.
Oltre 450 iscritti, un terzo dei quali al di sotto dei trent’anni, decine e decine di imbarcazioni che ogni giorno escono in laguna. In questi ultimi giorni, però, i rischi per l’incolumità in quello specchio d’acqua si sono moltiplicati.
Lo conferma anche Dino Zanin, presidente dell’associazione sportiva, che mercoledì 6 agosto ha inviato una segnalazione al Comune, alla polizia locale e alle forze dell’ordine per denunciare come sia esponenzialmente aumentato il numero di barche che in questi giorni transitano per il canale retro-Giudecca a velocità ben superiori rispetto ai 7 km/h previsti.
Il fenomeno interessa soprattutto il tratto di canale antistante la remiera (canale retro-Giudecca), nonché i canali adiacenti (canale Fisolo, canale Rezziol e canale della Grazia), regolarmente frequentati dai soci, in particolare dai bambini della scuola di voga e dai ragazzi.
«Oltre al moto ondoso generato, che comporta conseguenze ben note e gravi, tale traffico rappresenta un serio pericolo per la sicurezza della navigazione in tutta l’area», assicura Zanin. Da qui, la richiesta all’amministrazione competente per quel tratto di laguna di adottare misure idonee per scongiurare rischi.
I continui episodi registrati anche nelle ultime settimane, sono lì a dimostrare come sia indispensabile la prevenzione per garantire la sicurezza della navigazione (di mercoledì l’ultima segnalazione di un moncone di briccola tra Murano e Sant’Erasmo).
«Intorno alla nostra remiera c’è molta vitalità, la società viene utilizzata dai regatanti perché siamo in una posizione strategica», aggiunge Zanin, «abbiamo anche squadra di canottaggio, ragazzi che gareggiano a livello nazionale. Dato che l’entrata in funzione del sistema Sisa ha liberato personale della polizia locale, le pattuglie possano venire a controllare anche in questo angolo di laguna. Altrimenti ci troviamo di fronte al paradosso per cui le rive alla Giudecca, un tempo perennemente inondate, sono finalmente all’asciutto mentre alle loro spalle si balla».
I primi benefici del Barcavelox sono evidenti, come conferma chi quotidianamente frequenta la laguna. Le tratte individuate sono 74 e verranno attivate a rotazione. I limiti di velocità sono di cinque chilometri orari nei canali interni, dal Rio di Cannaregio a quello di Noale, Rio Novo e Santa Giustina, 7 km/h nel Canal Grande e Bacino di San Marco, 11 nel canale della Giudecca e alle Fondamente Nove. Già emesse le prime multe da 150 euro.
La segnalazione della società sportiva della Giudecca, però, dimostra come il fenomeno del moto ondoso nel suo complesso necessiti di un’attenzione costante. Anche per questo, nei mesi scorsi, il gruppo Insieme aveva proposto l’installazione di sistemi Gps per un monitoraggio capillare delle imbarcazioni, e la previsione di limiti differenziati in alcuni canali a seconda del tipo di scafo.
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