Voti scomparsi e 3 mila schede nulle, trovati verbali "fantasma" e preferenze non registrate

VENEZIA. Verbali "scomparsi" e infilati nei plichi con le schede. Voti di preferenza riportati nelle tabelle, ma poi non annotati nei verbali e, dunque, non riversati nel sistema elettorale del Comune di Venezia. E, ancora, le 3094 schede nulle di quest’elezione: la maggior parte per “bisticci” sul voto disgiunto che permetteva all’elettore di scegliere sindaco e consiglieri di schieramenti diversi o, comunque, interpretazioni contrastanti tra diversi presidenti di seggio sull'annullamento o meno delle schede.
Sta trovando un po' di tutto, in queste ore, la commissione elettorale centrale insediata presso il Tribunale di Venezia, per esaminare il lavoro dei 256 seggi di Venezia e, quindi, verificare che il voto espresso ai cittadini sia effettivamente quello reale.
"Abbiamo ritrovato tra le schede alcuni verbali che non erano stati regolarmente consegnati", commenta il dirigente dell'Ufficio elettorale Dario Zoli, "mentre in altri non erano stati segnate le preferenze e, dunque, si è andati al riconteggio delle schede: ma mano che troviamo e correggiamo le incongruenze aggiorniamo il sito, ma non posso dire quando questo lavoro sarà completato".
Sui social si rincorrono decine di segnalazioni di elettori che raccontano di non aver ritrovato pubblicata la preferenza espressa a questo o quel candidato (spesso un parente o un amico: voti certi, dunque), le cui preferenze a sistema risultavano "zero". Le mancate registrazioni, gli errori, dunque, si rincorrono e man mano la commissione elettorale li sta evidenziando e correggendo: quando finirà, al momento, non è dato di sapere. Poi ci sono le contestazioni sui voti disgiunti. Un caso lo segnala Matteo Secchi, di Venessia.com: «Ho esercitato il voto disgiunto barrando un sindaco e scrivendo il nome del consigliere accanto alla sua lista. Nei risulati pubblicati dal Comune: la mia preferenza è scomparsa, come è possibile?».
La commissione elettorale deve occuparsi - quindi, di fatto, scrutinare le schede - anche dei casi di quelle sezioni andate letteralmente in tilt. Come la 58 del Lido che non ha completato all’alba di lunedì lo scrutinio delle preferenze regionali (bloccando l’ufficializzazione della nomina dei nuovi consiglieri a livello veneto). E come altre sezioni per le quali non sono state ancora caricate nel sistema le preferenze espresse dagli elettori, perché i presidenti di seggio - spiega il direttore generale del Comune Marco Agostini - non avendo trovato i nomi prestampati, «per non fare la fatica di scriverli a mano hanno annotato “vedasi tabella degli scrutini”: peccato che non siano allegate ai verbali e così bisogna attendere lo spogliod ella commissione centrale».
Così c’è più di qualche consigliere di Municipalità in ansiosa attesa dei risultati: per i candidati presidente non sono caricate le sezioni 58 e 119; per i voti di lista, le sezioni 58, 119 e 155; per le preferenze, mancano 28, 58, 119, 115 e 234. Parola alla commissione in Tribunale, a giorni. «Mai respirato nei seggi un clima così teso», commenta il Agostini, «da una parte un’ingiustificata pressione dei rappresentanti di lista sugli scrutatori, come ci fosse chissà che rischio di complotto, dall’altra molti ci hanno messo del loro, come il presidente che si rifiutava di mostrare agli scrutatori il totale dei voti di lista o quello che ha chiamato l’ufficio elettorale per chiedere se poteva fidarsi del regolamento del ministero dell’Interno».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia