Volo Praga-Venezia, odissea di cinque ore
Cinque ore e mezza senza sapere con certezza quando e come sarebbero partiti da Praga per tornare a Venezia. Questa l’ennesima odissea vissuta domenica sera da 150 passeggeri che dovevano imbarcarsi sul volo Volotea diretto all'aeroporto Marco Polo di Tessera, e previsto in partenza alle 21.25. «Quando siamo arrivati in aeroporto alle 19 circa, abbiamo scoperto che il volo non sarebbe partito», racconta uno dei passeggeri. «Sul tabellone c'era solo scritto che ci avrebbero fatto avere notizie dopo le 23.30. Ci hanno consegnato al check-in un voucher da 5 euro, giusto per un panino, che alla fine è parsa una presa in giro, perché sapevano dalla compagnia aerea di avere qualche problema con quel volo, ma nessuno si è preoccupato di dirci qualcosa. Siamo rimasti per ore in aeroporto tra bar e negozi chiusi, e non c'è stato un solo addetto di Volotea ad assisterci. Abbandonati a noi stessi, pronti anche a dormire su una sedia e ripartire il mattino successivo».
Verso le 23.40, sempre sul tabellone luminoso delle partenze, è apparso che il volo sarebbe partito all'1.30. «In realtà il decollo è avvenuto alle 2, ma pure in questo caso zero comunicazioni», aggiunge il passeggero. «Solo le scuse via radio interna all'atterraggio a Venezia. Nel nostro gruppo di 34 persone c'erano medici che dovevano andare al Lido e non sapevano come fare, persone che si sono prestate per accompagnarne altre con l'automobile, gente che doveva rientrare a Treviso e chi ha perso inevitabilmente le coincidenze. A Praga, con i computer e i telefonini, abbiamo provato a capirci qualcosa. Pare che non sia partito l'aereo che doveva arrivare da Venezia, e che quello su cui siamo saliti sia arrivato da Nizza. Ma è una vergogna». Solo pochi giorni fa a Tessera, il presidente della compagnia aerea, Carlos Munoz, aveva assicurato che «per evitare altri disagi, uno dei sette aerei posizionati a Venezia sarà di back up, cioè pronto a decollare in caso di cancellazioni o forti ritardi. Perché una delle peculiarità dei nostri voli è di arrivare sempre a comunque a destinazione. Noi non abbandoniamo i passeggeri».
Simone Bianchi
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