Voleva tornare a Mirano e qui riposerà

Chi era. Agente di commercio era cresciuto nella grande casa fondata dal papà Giacomo, pediatra

MIRANO. Tornava dalla sua Mirano verso casa, a Forlì, dove si era trasferito per lavoro, Emanuele Cuchetti, quando la sua auto è stata centrata da un’altra vettura sul ponte translagunare a Chioggia, non lasciandogli scampo. Quando ieri mattina la notizia è arrivata a Mirano, tutti hanno subito collegato il suo nome a quello del padre, il dottor Giacomo Cuchetti, per anni pediatra dei bambini di mezza città, con studio prima in via Macello, poi nella casa di famiglia, in via De Gasperi, di fronte ai campi da tennis.

Qui Emanuele, classe 1972, il maggiore dei figli del dottore, era cresciuto, poi la vita lo aveva portato in Romagna, lontano da Mirano, dove però tornava spesso, dai parenti e dagli amici.

Dopo la tragedia, la famiglia si è chiusa nel dolore e in uno stretto riserbo: Emanuele, padre di due bambini piccoli, aveva più volte manifestato il desiderio di tornare a vivere a Mirano, dove era nato e dove soprattutto aveva mantenuto uno stretto legame con la famiglia.

A portarlo distante era stato solo il lavoro: era agente di commercio per una ditta di elettrodomestici in Romagna, ma con clienti in Veneto, dove aveva molti agganci lavorativi, oltre che affettivi. Spesso ripassare il Po era anche motivo per tornare dai famigliari, riabbracciare i genitori e i fratelli, che ieri si sono trovati, sconvolti dal dolore, nella grande casa di famiglia, in via De Gaspari, dove per anni erano passate generazioni di bambini miranesi.

Qui è arrivato anche il cordoglio di amici e parenti, oltre che di colleghi del padre Giacomo, ora in pensione, sconvolto dalla tragedia. I funerali potrebbero tenersi venerdì proprio a Mirano, in duomo. L’ultimo viaggio di Emanuele sarà così quello che ha sempre sognato: verso casa, dov’era nato e cresciuto e dove voleva tornare per sempre.

Filippo De Gaspari

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia