Viveva da solo, muore in casa cadavere scoperto dopo 15 giorni

Carlo Ciccarelli, pensionato di 72 anni, dopo aver lavorato come chef dell’hotel Gritti abitava al Lido I vicini: «Persona sempre allegra». Per lui nessun parente e niente funerale: sepolto oggi a Mestre
Apertura della nuova costruzione la "Rotonda" contenenti celle funerarie presso il cimitero di Mestre con la presenza del sindaco Orsoni
Apertura della nuova costruzione la "Rotonda" contenenti celle funerarie presso il cimitero di Mestre con la presenza del sindaco Orsoni

LIDO. «Quando si muore, si muore soli», cantava Fabrizio De Andrè nella sua splendida “La guerra di Piero”. E il decesso di Carlo Ciccarelli, classe 1943, ex chef all’hotel Gritti di Venezia negli anni 90, testimonia in pieno la veridicità di questi versi, anche perché l’uomo, oltre a morire da solo, sarà sepolto da solo, per un funerale di povertà in programma oggi al cimitero di Mestre.

La storia di Ciccarelli è in realtà quella di molte altre persone che se ne vanno senza essere salutate da nessuno. Anche se nei ricordi dei vicini di casa l’ex chef, originario di Torre Annnunziata (Napoli) è descritto come persona allegra, cortese, gentile, che cantava sempre. Eppure il corpo è stato ritrovato nella sua casa del Lido, in via Moncenigo 14, mercoledì scorso, 22 luglio. Era decomposto e, come spiegano dallo Iof Rossi che ha affettuato il recupero, Ciccarelli era morto da almeno due settimane. «Pensavamo che fosse in montagna», racconta una vicina di casa, «Credo che avesse una casetta da qualche parte. Poi alcuni inquilini si sono preoccupati per il forte odore che proveniva dal suo appartamento e allora hanno chiamato prima i carabinieri e poi la Croce Rossa. Sono entrati in casa e l'hanno trovato morto».

Il cadavere del cuoco in pensione, che è rimasto vedovo qualche anno fa, si trovava riverso fra il letto e il pavimento. La causa del decesso? Non è stata stabilita e nessuno ne chiederà ragione. «Lo abbiamo portato all’obitorio di Mestre», spiegano dallo Iof che ha recuperato il corpo. «Abbiamo controllato il documento e avvertito alcuni parenti a Torre Annunziata che sono venuti a riconoscere l'uomo e poi sono tornati indietro».

Stamattina Ciccarelli verrà sepolto nel camposanto mestrino. Una bara da pochi euro, una procedura veloce, senza prete né familiari, per quel funerale di povertà che non è poi così raro della nostra città. Eppure, a sentire i vicini di casa e qualche conoscente che intercettava l'uomo ai tempi dell’hotel Gritti, l’ex chef di Torre Annunziata viveva questa sua solitudine senza particolari patemi. «Era sempre gentilissimo», raccontano gli inquilini di via Mocenigo, 14, «anche se alla fine ci si limitava a un buongiorno e buonasera. Aveva perso la moglie ma era comunque una persona sempre allegra, cortese. Amava cantare».

Niente amici, dunque e niente parenti. Tanto da restare in casa due settimane, privo di vita, senza che nessuno se ne accorgesse.

Gianluca Codognato

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