Cresce il "Giardino dei Giusti" allo Stefanini: un albero intitolato a Giuseppe Taliercio

Il direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, ucciso dalle Brigate Rosse il 5 luglio 1981, è stato dichiarato dall’istituto  “Giusto del coraggio civile”.

Mitia Chiarin
Nelle foto l’albero con l’intitolazione, con le nipoti Caterina Lattanzi, a sinistra, e Sofia Taliercio (Foto Liceo Stefanini)
Nelle foto l’albero con l’intitolazione, con le nipoti Caterina Lattanzi, a sinistra, e Sofia Taliercio (Foto Liceo Stefanini)

Cresce, al liceo Stefanini, alla Bissuola il “Giardino dei Giusti”. È stata infatti scoperta oggi, mercoledì 7 maggio,  la targa che intitola uno degli alberi di fronte all’ingresso dell’istituto. Porta il nome dell’ingegner Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, ucciso dalle Brigate Rosse il 5 luglio 1981, e dichiarato dall’istituto  “Giusto del coraggio civile”. La cerimonia ha avuto luogo a pochi giorni dalla Giornata dedicata alle Vittime del terrorismo, che si celebra nel nostro paese ogni 9 maggio (giorno dell’uccisione di Aldo Moro).

Alcune classi quarte e quinte dell’istituto hanno assistito allo scoprimento della targa, effettuata da due nipoti dell’ingegnere, Sofia Taliercio e Caterina Lattanzi. Erano presenti anche due figli del direttore del Petrolchimico, Cesare e Lucia, e un altro nipote, Stefano Pinton.

Poco prima della cerimonia, si è tenuta in auditorium una lezione spettacolo per rievocare la figura di Giuseppe Taliercio, dal titolo “È ora che gli uomini ritornino ad essere uomini”: è la frase ripetuta più volte da Taliercio, durante i giorni della sua prigionia, ad opera delle Brigate Rosse. La vicenda umana del direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, rapito nella sua abitazione, prigioniero per 46 giorni della colonna veneta delle BR, trucidato con 17 colpi di pistola da Antonio Savasta, è stata rievocata oggi nel nostro liceo.

 

Figli e nipoti dell’ing. Taliercio davanti all’albero intitolato al direttore del Petrolchimico (Foto liceo Stefanini)
Figli e nipoti dell’ing. Taliercio davanti all’albero intitolato al direttore del Petrolchimico (Foto liceo Stefanini)

Un modo per far conoscere agli studenti, la figura e il sacrificio dell’ingegnere toscano, giunto a lavorare a Marghera negli anni del Boom economico. Si è mostrato come il suo sacrificio – non ha cercato infatti di salvarsi la vita denunciando altri innocenti – non sia stato un atto eroico isolato, ma il frutto di una vita nutrita di messaggio e pratica cristiana e di valori fatti propri fin dall’infanzia. In auditorium, hanno dato voce alle parole di Taliercio e della moglie Gabriella alcuni studenti delle classi 5BU, 5CS e 5CU, guidati dal prof. Luigi Lattanzi, autore dei testi della lezione spettacolo; gli intermezzi musicali sono stati eseguiti con la fisarmonica da Andrea Bonaldo di 5BU.

Lo scorso anno un altro albero del giardino era stato intitolato a Torquato Fraccon, partigiano e politico italiano, riconosciuto “giusto tra le nazioni” da Israele, morto nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen. E l’intenzione è di proseguire questa tradizione, nei prossimi anni, con altri uomini e donne che con la propria vita hanno dato un esempio di giustizia, in tutti i campi dell’agire umano.

 

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