Vittime del Velocar, scattano le proteste

Arrivano multe a chi oltrepassa la linea bianca per pochi centimetri e si ferma: «Un modo per fare cassa»

MESTRE. Iniziano a fioccare le multe del Velocar, il sistema installato da qualche mese a Campalto lungo via Orlanda e in città tra Corso del Popolo e via Torino per controllare chi passa con il rosso, una sorta di t-red di ultima generazione, in regola con tutti i più moderni sistemi di rilevazione e la normativa. Il punto però è che in questi giorni i residenti, non solo a Campalto, hanno iniziato a sentirsi suonare il campanello dai postini che portano le buste del Comune contenenti le multe e qualcuno è anche andato a farsi mostrare le fotografie per cercare di capire cosa ha sbagliato e dove, visto che tutti sono stati molto attenti a non passare non solo col rosso, ma nemmeno con il giallo. Eppure sembra che lo zelo degli abitanti non sia bastato per non farsi “pizzicare” dall'occhio elettronico. C'è chi di multe ne ha collezionate anche 7: ogni volta, oltre ai soldi, vengono tolti due punti dalla patente. In questi giorni a Campalto è partita la raccolta firme contro il Velocar dal tabaccaio e allo chalet della Civica Pro Campalto, dove tantissimi si sono rivolti per protestare. «Il punto – spiegano allo chalet – è che inconsapevolmente i residenti alla guida si fermano al semaforo per rispettare il rosso, ma appoggiano la ruota sulla riga bianca senza accorgersene. Vanno cioè un po' tropo avanti. A quel punto succede che il Velocar fotografa, anche se l'auto è ferma. E scatta la multa».

Un'ingiustizia bella e buona secondo gli abitanti. Per questo i cittadini vogliono che venga rivisitato tutto il sistema. «Il Velocar – spiegano i residenti – è acceso nei due sensi di marcia, ma avrebbero dovuto avvertire, com'era stato fatto con il primo, che l'apparecchio era acceso anche nella direzione da Mestre a Tessera, anche se nessuno ancora ha capito se faccia già cassa o sia solo in prova».

Sulla questione interviene anche il presidente dell'Adico, Carlo Garofolini: «I cittadini ci hanno fatto presente che fermandosi di qualche centimetro oltre la linea vengono rilevati, classico esempio di come la tecnologia sia usata per far cassa ai danni dei consumatori: così non si dissuade a non passare, ma si mietono vittime inconsapevoli che nulla hanno fatto di male. Queste persone pagheranno la sanzione e perderanno punti per nulla. Vorrei ricordare a tutti che l'autovelox è stato sospeso perché la Cassazione ha deciso che via Orlanda non era dimensionata per ospitare quelle apparecchiature, per non parlare delle Ztl che han creato solo confusione. E' possibile che ogni volta si agisca senza valutare le conseguenze? Qualcuno deve prendersi le proprie responsabilità, mi sembre ingiusto doversi rivolgere al giudice di pace sborsando denaro».

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