Visentin , il sindacalista scalatore sempre pronto alle nuove sfide

l’intervista
Alessandro Visentin è tante cose: sindacalista, artista, maratoneta di montagna e alpinista. Quest’anno festeggia tre anniversari: i 60 anni, i 25 anni dalle prime missioni sindacali (dopo essersi fatto le ossa alle Rsu) e i 10 anni alla Uil, dove ricopre l’incarico di responsabile provinciale della Uiltucs, ovvero il sindacato che tutela i lavoratori del turismo e del commercio. Grazie a lui e ai suoi colleghi 140 addetti ex Carrefour sono stati assorbiti dalla nuova proprietà, la Conad, senza che nessuno perdesse il posto di lavoro.
Signor Visentin, non si sa da dove cominciare perché è impegnato su molti fronti. Ci racconta un po’ di lei?
«Sono nato a Portogruaro il 21 luglio 1960. Sono felicemente sposato, ho 4 figli, 2 maschi e due femmine e 2 donne. Da sempre lavoro nei sindacati».
Come erano strutturati quando lei cominciò?
«Mi muovevo all’interno della Cgil e il Veneto orientale aveva la sua Camera del Lavoro, che poi venne accorpata a Venezia nel 2000. Fui segretario nel 1997 per il Veneto orientale.
Quanti lavoratori ha salvato dal licenziamento?
«Rivolgere una domanda così sarebbe improprio. Infatti la mia maggiore soddisfazione, in questo ambito, deve ancora arrivare, ma anche salvare un solo posto di lavoro dà immensa felicità».
Quando ha scoperto la sua inclinazione per l’arte pittorica?
«Ho iniziato a dipingere all’età di 12 anni. Non ho più smesso. Ho frequentato il Liceo Artistico a Venezia. Erano anni duri, c’erano le Brigate Rosse. Poi era stato ucciso a Genova Guido Rossa, con cui condividevo la passione per l’alpinismo».
Tra gli sport pratica solo le ultramaratone?
«Non proprio. Ho cominciato a Vado di Fossalta, prendevo lezioni di equitazione da un maestro inglese. Poi mi sono dedicato alle arrampicate e ho cominciato nel 1984 a Borgo San Gottardo, dove c’è la Residenza Francescon. Con me scalava la vecchia muratura l’esploratore Max Calderan, che sento quotidianamente condividendo la passione per la corsa». —
R.P.
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