Virus respiratori nei bimbi, i vaccini spray si rivelano una formula azzeccata
Negli ultimi 20 giorni è già stato immunizzato il 46% dei bambini nella provincia di Venezia
Il vaccino spray contro il virus respiratorio sinciziale si conferma una formula vincente per proteggere i bambini da bronchioliti e polmoniti. A confermarlo sono i dati delle Usl 3 e 4: in provincia di Venezia, a venti giorni dall’inizio della campagna vaccinale, le dosi sono già state inoculate al 46% degli aventi diritto.
Vaccino spray
Il vaccino spray viene somministrato dai due anni in su, sia dai pediatri che dal Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) delle Usl e già lo scorso anno era stato apprezzato per la sua formula poco invasiva, permettendo così di raggirare la paura delle siringhe dei più piccoli. Il farmaco in questione si basa su anticorpi sintetizzati in laboratorio e sembrerebbe essere particolarmente efficace nel proteggere i bambini che, spesso, finiscono in terapia intensiva proprio a causa delle complicanze respiratorie.
La terapia monoclonale contro il virus sinciziale non è prevista nei Lea (livelli essenziali dell’assistenza) ma è stata fortemente voluta dalla Regione, visto che ogni anno questi casi mettono sotto pressione sia gli ambulatori che i Pronto soccorso. Soddisfatti anche i pediatri, con Mattia Doria, segretario per la provincia di Venezia della Federazione italiana dei pediatri: «La risposta è stata oltre le nostre aspettative. Ci siamo dati l’obiettivo ambizioso di immunizzare l’80% dei bambini e grazie agli sforzi ce la stiamo facendo».
I vaccini per neonati
Se i vaccini spray sono per i bambini più grandi, l’immunizzazione riguarda anche i neonati, i più a rischio di complicanze in caso di bronchioliti e polmoniti. In tutt’Italia, infatti, nel 2023 si sono registrati 15mila ricoveri per bronchiolite, di cui 3mila in terapia intensiva, e ci sono stati 16 decessi.
Per questo, la Conferenza Stato-Regioni lo scorso ottobre ha approvato l'intesa che sancisce il via libera alla campagna mirata a proteggere dal virus i piccoli che nasceranno a partire da novembre e quelli nati nei 100 giorni precedenti, ovvero da fine luglio, utilizzando l'anticorpo monoclonale Nirsevimab che ha dimostrato di prevenire il 90% delle ospedalizzazioni. Il vaccino, quindi, viene somministrato dai reparti di Ginecologia e Pediatria prima delle dimissioni dopo la nascita, ma anche dal Sisp delle Usl.
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