Villabona, scontro sul Punto blu

Appuntamento in Prefettura a Venezia lunedì per la Fit Cisl Veneto che dal 22 dicembre ha rotto, con la sua Rsa, il tavolo di confronto con Cav, concessionaria di Passante, autostrada e tangenziale di Mestre. La vertenza riguarda la riapertura al sabato del Centro Servizi di Villabona (il Punto blu) chiuso dal 22 gennaio scorso e l’attivazione di un percorso di stabilizzazione dei precari che lavorano in Cav da anni. Come prevede la procedura di raffreddamento, lunedì il confronto si sposta in Prefettura e l’incontro, spiegano Marino de Terlizzi (Fit Cisl Veneto) e Papilide Gastaldi (Rsa Fit Cisl) «potrebbe sancire un accordo o la rottura definitiva del tavolo con la proclamazione delle conseguenti azioni di protesta».
Il sindacato ritiene «le autostrade un bene pubblico in concessione ad aziende come Cav spa i cui utili sono performanti, per cui è un diritto di tutti gli utenti usufruirne in modo sicuro ed efficace. Il provvedimento unilaterale della Direzione CAV del 4 gennaio 2018, che dispone dal 22 gennaio la chiusura al sabato all'utenza del Centro Servizi di Venezia-Mestre non può essere condivisibile. L'utenza libera dagli impegni di lavoro si riversava al sabato per le più svariate problematiche nell’ufficio, che così poteva offrire un elevato standard qualitativo di servizio. Oggi invece assistiamo a più utenti che al sabato mattina innanzi alla porta chiusa dell'ufficio esprimono disappunto e proteste reclamando per l’incomprensibile chiusura».
E per la Fit Cisl il progetto aziendale di completa automazione della barriera di Villabona è un errore perché questa «dovrebbe essere continuamente presidiata anche con la presenza di lavoratori pronti ad intervenire nell'immediato per qualunque necessità». E in vista dell’estate, con i volumi di traffico che aumentano «le eventuali ricadute potrebbero causare dei considerevoli disagi all'utenza. Come non bastasse, nelle giornate infrasettimanali, si verificano in più occasioni lunghe attese di utenti che aspettano il loro turno a fronte di carenza di personale». Da qui l’invito al confronto per trovare una intesa.
«Chiediamo alla direzione aziendale un ripensamento sulle decisioni prese concordando con i lavoratori soluzioni alternative». (m.ch.)
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