Villa Lucia, nove stanze per prendersi cura dei minori in difficoltà
Nuovo servizio socio-assistenziale per minori. È stata inaugurata ieri a Villa Lucia, in via Garibaldi 82, una nuova comunità educativa per minori nella quale potranno essere accolti fino a 10 tra bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni temporaneamente assegnati ai Servizi sociali dei Comuni dell’Usl 3 Serenissima. Il progetto Comunità Educativa è il frutto di una collaborazione fra il Comune – Direzione Coesione sociale e la Ipab Antica Scuola dei Battuti che hanno deciso di riconvertire l’uso dell’edificio Villa Lucia, precedentemente adibito all’accoglienza di anziani autosufficienti, al rientro nel territorio cittadino di minori attualmente inseriti in comunità di altri territori. Durante la permanenza nella Comunità, che dispone di due posti per pronta accoglienza, verranno realizzati progetti educativi e assistenziali volti alla supplenza temporanea della famiglia in difficoltà. L’obiettivo è di contribuire all’affermazione dell’identità personale del minore, alla crescita psicologica ed emotiva, allo sviluppo di competenze e abilità.
La struttura si compone di nove stanze da letto, due ambienti comuni, una cucina, una sala da pranzo e una lavanderia. La gestione del servizio educativo assistenziale è affidato alla Fondazione Venezia Servizi alla Persona. Al taglio del nastro hanno partecipato l’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, la presidente dell’Antica Scuola dei Battuti Laura Besio e il presidente e il direttore di Fondazione Venezia Servizi alla Persona, Claudio Beltrame e Gianangelo Favaretto, oltre alla responsabile del Servizio Politiche cittadine per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Venezia, Paola Sartori, e numerosi assistenti sociali. «Per l’Antica Scuola dei Battuti si tratta di una valida opportunità», ha detto Besio, «da un lato consolida il dialogo con il Comune, già fattivo, in un’ottica di rete dei servizi socio-assistenziali sul territorio, dall’altro, in linea con gli obiettivi dell’ente che lo vuole attento ai bisogni delle persone in difficoltà, rappresenta un arricchimento». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia