Via libera al Pat, si sbloccano i progetti

Meno vincoli per l’ex Umberto I e gli accordi con i privati. No alle grandi navi, freno alla sublagunare e alla Tav in gronda
Di Alberto Vitucci

Il Pat è approvato. E tra qualche giorno, dopo la delibera di ratifica che sarà approvata dalla Provincia, entrerà definitivamente in vigore. Si conclude così un iter durato sei anni (quasi un anno in attesa del parere della Vas regionale), per l’approvazione del primo «Piano di assetto del Territorio», nuovo strumento urbanistico che consente di velocizzare molti progetti. La firma sull’intesa e sui 180 elaborati è stata posta ieri a Ca’ Farsetti dalla presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e dal commissario Vittorio Zapopalorto. Quasi invariato il testo dopo l’esame di oltre 800 osservazioni presentate da enti e cittadini.

«Un sistema di lavoro nuovo», commenta la presidente Zaccariotto, «che offre ai nostri territori occasioni straordinarie». «È una grande soddisfazione vedere il nostro lavoro finalmente concluso», dice l’ex assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi, «con il nuovo Pat si potrà dare fiato allo sviluppo riducendo però al minimo il consumo di suolo nel territorio». Cosa cambia con l’entrata in vigore del nuovo Pat? «Si potranno avviare progetti e accordi di programma tra pubblico e privato senza bisogno di Varianti e approvazioni della Regione», dice il dirigente di Urbanistica del Comune Oscar Girotto, «dunque attirando fondi privati». Si sblocca allora l’ex Umberto I di Mestre. Sarà possibile avviare la seconda variante per uno dei progetti strategici per il futuro della città. Novità in arrivo anche per la stazione di Mestre e per l’avvio dell’accordo Comune-Ferrovie per la risistemazione di tutta l’area che va da piazzale Favretti all’ex scalo merci di via Trento.

Il Quadrante. Si sblocca anche il Quadrante di Tessera, con cubature ridotte rispetto alla prima ipotesi, limitato a stadio e impianti sportivi con un minore consumo di territorio. Bocciata dal Pat anche l’ipotesi di fare arrivare la Tav a Tessera con gallerie e tracciato di gronda.

Grandi navi. Il Pat non individua nuove soluzioni alternative. Ma dice con chiarezza che le «navi incompatibili devono stare fuori dalla laguna».

Sublagunare. Frenata rispetto ai Piani della Regione e ai piani precedenti approvati dalla giunta Costa. Non si parla più di un collegamento sublagunare, ma di una «linea di forza» che dovrà collegare Tessera e l’aeroporto con la città storica, non escluse motonavi.

Affittacamere. Il Pat consente anche di rimettere ordine nel groviglio di autorizzazioni del settore turistico.

Piano delle acque. «Sarà uno dei primi impegni», dice Zaccariotto, «insieme alla valorizzazione dei siti storici e dei Forti, dei litorali, delle isole e dei corsi d’acqua».

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