«Via le limitazioni alle grandi navi»

Dieci priorità per lo sviluppo economico della città e pure dell’area vasta della nuova città metropolitana. Li fissano gli industriali veneziani in piena campagna elettorale. «A Confindustria Venezia», spiega il presidente Matteo Zoppas, «ciò che interessa sono i contenuti, le squadre e soprattutto la capacità di venire incontro alle esigenze più stringenti del sistema produttivo. Le sole promesse non sono sufficienti, servono intenzioni e azioni credibili e realizzabili. Da parte nostra c’è la piena disponibilità, verso tutti i candidati sindaco, ad un confronto costruttivo sui programmi e le linee guida che verranno presentate». Confindustria Venezia rivendica la sua natura apolitica e, spiega Zoppas, «non puntiamo su un candidato ma diciamo a chiunque dovesse venire eletto che queste sono le nostre priorità. Il candidato sindaco che ci offrirà sicurezze su questi temi otterrà il sostegno degli imprenditori veneziani». Confindustria, quindi, non si schiera subito a fianco dell’ex presidente Luigi Brugnaro ma invita tutti i candidati ad un confronto con una serie di incontri privati che partiranno nei prossimi giorni.
I dieci punti vengono illustrati da Matteo Zoppas assieme ai vicepresidenti Vincenzo Marinese e Agnese Lunardelli, i delegati Filippo Olivetti, Damaso Zanardo, Roberto Capuzzo, il consigliere Domenico Miceli e il presidente dei giovani imprenditori, Igor Errico Piccarini. Primo punto delle priorità il tema della fiscalità locale con la dura presa di posizione: «Nessuna nuova imposta o incremento di tassazione sulle imprese sarà tollerato», visto il peso già notevole di gabelle come Tari, Tasi, Imu, depurazione o fognature. Al nono posto, ma in testa al dibattito cittadino, il tema delle grandi navi: «Chiediamo di togliere le limitazioni imposte fino alla realizzazione di una soluzione alternativa all’accesso in Marittima, che ad oggi rimane centrale». Obiettivo degli industriali, la tutela dell’occupazione del settore della croceristica. Sul lungo periodo, «non ci sono preclusioni a valutare progetti diversi, che tengano conto dell’implementazione del livello occupazionale, di tempi certi di attuazione e di un piano industriale». Al secondo punto, attrarre nuovi investimenti: Confindustria chiede un nuovo piano urbanistico per Porto Marghera che valorizzi industria, logistica, portuale e terziario, con il potenziamento della zona franca e il recupero di competitività per laguna e isole. Duecento milioni di euro erano stati registrati al tavolo di crisi, grazie al conteggio degli investimenti delle aziende nell’area.
Terzo punto, lo snellimento della burocrazia con l’attivazione, vera, dello Sportello unico per le attività produttive. E poi le infrastrutture: Confindustria Venezia auspica che ci sia la fermata dell'Alta Velocità all'aeroporto Marco Polo, perché è urgente «accrescere il bacino d’utenza di questo Hub internazionale». Va definita la questione del Quadrante di Tessera e sul fronte viario viene ribadito il sì alla Romea commerciale. «Siamo rimasti stupiti che il Def non dia priorità a questo progetto che serve al porto di Chioggia ma al lo sviluppo in sicurezza del turismo».
E poi la vicenda, dolorosa, degli sgravi Inps, una difficilissima partita da 90 milioni di euro su cui un sindaco rischia di poter fare poco, da solo. «Ma serve trovare con urgenza una soluzione perché il rischio», spiegano da Confindustria, «è la conferma di ingiunzione da parte di Inps» con pesanti danni alle aziende coinvolte, circa 190 in città. E ancora fondamentale riconoscere il turismo e la cultura come «sistema industriale». E poi la lotta alla corruzione e l’adozione nella pubblica amministrazione del «Rating di legalità» per valorizzare, come spiega Marinese, «le imprese che si dotano di una etica dichiarata e una trasparenza totale». Tema, questo, tutt’altro che secondario, ricorda Zoppas, in una città come Venezia, «che deve fare il doppio dello sforzo visto quello che è successo. L’etica deve diventare il nostro baluardo». Il 29 aprile Confindustria ne parlerà con il presidente dell’Agcom Giovanni Pitruzzella e il procuratore Carlo Nordio. E infine. lo sviluppo della banda larga in tutta la provincia dando «priorità ai distretti disagiati».
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