«Via la licenza ai gondolieri truffatori»

Istituzione, Comune, bancali compatti contro i pope che chiedevano ai turisti fino a 300 euro, immortalati da Striscia
Francica Venezia 01.02.2012.- Neve e freddo a Venezia. Gondole con turisti orientali in Canal Grande Rialto.- Interpress/M.Tagliapietra
Francica Venezia 01.02.2012.- Neve e freddo a Venezia. Gondole con turisti orientali in Canal Grande Rialto.- Interpress/M.Tagliapietra

Il massimo della sanzione possibile, fino al ritiro della licenza, per quei gondolieri che “Striscia la Notizia” ha beccato spudoratamente a spennare turisti, tra lo stazio di Rialto e quello al ponte della Canonica e altri in città, chiedendo fino a 300 euro per un ora e mezzo di tour, contro gli 80 per 40 minuti previsti dalla tariffa unica ufficiale.

Lo annuncia il presidente dell’Istituzione Gondola Nicola Falconi, che ha già convocato per la prossima settimana il Consiglio di disciplina e un consiglio di amministrazione straordinario dell’ente gondola, presenti sindaco Orsoni e assessori Panciera e Bergamo; lo chiede lo stesso assessore al Turismo Roberto Panciera, per sanare l’ennesima figuraccia mondiale che qualche furbo fa fare all’intera città (certo che di furbi ce ne sono parecchi in giro); lo domanda anche il presidente dei bancali Aldo Reato, furibondo con i colleghi. Che saranno pure poche mele marce - come si difende la categoria - ma certo sono ben attive, nonostante i servizi di primavera dopo la denuncia di una coppia di russi che aveva pagato un giro in gondola 400 euro: gondolieri marpioni puniti (nei casi più gravi) con un mese di sospensione dal lavoro.

Ora Striscia ha mandato in visione nazionale il gondoliere che chiede 200 euro anticipati per un’ora e mezza di tour, che poi sotto la prima neve di lunedì diventano 28 minuti; il gondoliere che chiede la tariffa ufficiale, poi accorcia il giro a meno di mezzora; quello che per la fatidica mezzora di euro se ne fa dare 100 e chi per 40 minuti scarsi ne incassa 120.

«Sono arrabbiatissimo: ho indetto già per domani mattina (oggi, ndr) un’assemblea dei bancali perché infliggano intanto il massimo della sanzione che possono comminare direttamente, 5 giorni, in attesa della decisione del consiglio di disciplina, dove penso vada valutata anche la sanzione massima del ritiro della licenza: queste persone distruggono il lavoro di tutti», commenta come un fiume in piena Aldo Reato, «dobbiamo dimostrare tutti di essere davvero la categoria-immagine di Venezia, nel bene della sua tradizione non nel male di queste mele marce. Non ho dormito dopo aver visto quel servizio. Non si è fatto avanti nessuno, ma certo non è difficile individuarli: direi che almeno tre di loro sono sostituti gondolieri».

«Sono sconcertato: dopo i brutti episodi di primavera, i provvedimenti disciplinari assunti, le scuse pubbliche da parte dei responsabili, contavo che la questione morale fosse risolta», commenta amaro il presidente dell’ente Gondola, Nicola Falconi, «invece è evidente che oltre a sanzioni più pesanti, chiederò all’amministrazione di prevedere una task force di vigili per un controllo e monitoraggio costante. Quel che ho visto mi ha molto turbato e la risposta dev’essere ferma e trasparente perché ne va dell’immagine di Venezia e della categoria». Ad appellarsi alla magistratura è poi il Codacons. L’aumento ingiustificato delle tariffe - spiega l’associazione dei consumatori - rappresenta non solo una scorrettezza verso gli utenti, ma veri e propri reati.

«Ho guardato con sconcerto il servizio, che mostra alcuni gondolieri che adottano, ancora una volta, comportamenti scorretti nei confronti di ignari turisti», commenta l’assessore Panciera, «che fanno vergognare la categoria, composta da gente onesta, e ancor più la città di Venezia. Chiedo con forte insistenza ai vertici dell'Ente Gondola di intervenire con pesanti sanzioni pecuniarie e sospensioni temporanee delle licenze. Non è possibile consentire il perpetrarsi di casi, evidentemente non così isolati, che gettano discredito sulla città. E’ ora che finisca il tempo di ogni possibile connivenza e chi, della categoria, è testimone di simili comportamenti, deve denunciarli. Invito l'Associazione dei bancali a scovare i colpevoli ed attivare le opportune contromisure per evitare il susseguirsi di tali inqualificabili comportamenti». (r.d.r.)

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