Vetro, fallita la holding dei Seguso

La “Venti Radi Immobiliare” ha un passivo di 10 milioni di euro. Creditori convocati il 31 gennaio
Di Giorgio Cecchetti

MURANO. Oltre tre milioni e mezzo nei confronti della Banca di Credito cooperativo del veneziano, altri tre milioni pretesi da Equitalia, almeno altri quattro milioni richiesti da altri creditori. In tutto oltre dieci milioni di passivo e così i giudici del Tribunale civile di Venezia, due giorni fa, hanno dichiarato il fallimento della «Venti Radi Immobiliare srl» di Murano, con sede in fondamenta Radi. Di fatto la holding della famiglia Seguso, una delle più note e antiche famiglie di imprenditori vetrai dell’isola. Non è escluso che a seguire chiudano i battenti altre società che fanno capo alla »venti Radi» che un tempo si chiamava «Seguso Viro», ad esempio la «Compagnia di Murano», che gestisce l’azienda che alcuni anni fa faceva capo ad un’altra storica famiglia del vetro, i Cenedese, e che è già in liquidazione. Il giudice delegato al fallimento è Rita Rigoni, mentre curatore è stata nominata la commercialista mestrina Heidi Mazzato. I creditori sono stati convocati per il 31 gennaio del prossimo anno e in quell’occasione ascolteranno la relazione del curatore fallimentare, che esporrà i conti, chiarirà a quanto ammonta realmente il passivo e se e quali beni immobiliari la società possiede, unica speranza per poter recuperare almeno una parte di quei dieci milioni .

Non è la prima volta che i creditori della «Venti Radi» si ritrovano per ascoltare quello che ha da dire la dottoressa Mazzato: la prima volta - alcuni mesi fa - la commercialista mestrina vestiva i panni della commissaria, nominata sempre dal Tribunale per appurare se c’era speranza di salvare l’immobiliare dei Seguso grazie ad un concordato preventivo. I creditori avevano votato no dopo aver ascoltato la relazione in cui la professionista nominata dai giudici spiegava che i Seguso avrebbero dovuto fornire maggiori garanzie per uscire dal tunnel. Queste disponibilità non sono mai arrivate e si è arrivati al fallimento. Giampaolo, il padre, Gianluca e Piepaolo, i figli, Seguso, però, non hanno chiuso bottega, hanno conti9nuato la loro attività con un’altra sociatà, quella che i tecnici chiamano newco, una nuova compagnia, la «Sshg», tanto che hanno organizzato proprio alcune settimane fa una serata in grande stile, mostra dei pezzi di artigianato del vetro più preziosi, aperitivo e cena con traferimenti in taxi per i molti invitati veneziani. E gli economisti ci spiegano che la newco non è altro che un a nuova azienda che sorge dopo una ristrutturazione, in questo caso forzata, una nuova società che si porta la parte sana dell’azienda, mentre i rami secchi - in questo caso anche i cospicui debiti - restano a quella che altro non è che una bad company.

Dopo che i creditori avevano respinto la possibilità del concordato preventivo, a presentare per prima un’istanza di fallimento era stata la Banca del Veneziano, istanza alla quale hanno aderito gli stessi vertici della «Venti Radi», certi probabilmente di poter proseguire l’attività con la nuova «Sshg».

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