Vetrine vuote, valzer di negozi Da oggi la corsa all’occasione

Valzer di negozi in centro città, un’altra vetrina vuota in piazza Ferretto. Se nel periodo natalizio fioriscono nuove aperture, tra temporary shop e attività che si lanciano nella mischia sperando nel botto, con l’anno nuovo e l’avvio dei saldi – che inizieranno ufficialmente oggi anche se gli sconti mascherati sono già praticati da giorni - c’è anche chi leva le tende.
Nel “salotto” cittadino è comparsa qualche giorno fa l’ennesima vetrina vuota in cui specchiarsi. Kartell, famoso marchio che vende oggetti di design e specialmente lampade, ha chiuso i battenti. Il punto vendita aveva aperto nel 2016 sulle ceneri di un altro negozio chiuso da tempo attirando la curiosità dei mestrini. Evidentemente, però, non è bastato. Kartell ha chiuso senza fare svendite e neanche attendere i saldi, dal momento che la merce è stata probabilmente spostata in altri punti vendita. In testa a piazza Ferretto lato torre, invece, nelle vetrine che un tempo ospitavano il famoso Capolinea che ha chiuso l’anno passato mantenendo solo il negozio di Jesolo, dopo mesi senza che si muovesse foglia, è spuntato un cartello. Non arriverà, però, un negozio di abbigliamento, ma UniPoste Spa, filiale e direzione con tanto di scritta “prossima apertura”.
Si tratta della società di fornitura di servizi postali, spedizioni ma anche finanziamenti, assicurazioni e molto altro, concorrente di Poste Italiane, che ha deciso di prendere casa in una posizione centrale.
Uscendo appena fuori dalla piazza e arrivando in Calle Legrenzi, a chiudere a breve sarà invece, un noto negozio cittadino, Wad Shop, boutique tra le poche che vendeva capi di abbigliamento di marca, biglietto da visita di Corte Legrenzi.
«Scelte aziendali» fanno sapere all’interno. Nessuno spostamento o cambio di residenza, semplicemente il negozio dismette l’attività. Gli sconti sono iniziati qualche giorno fa, Wad Shop chiuderà non appena svuotati i locali e venduta la merce. E sono in tanti che entrano a provarsi qualche capo eccezionalmente scontato.
La boutique chiude nonostante il fermento che si respira con l’apertura dell’M9 e l’osmosi che si è creata tra il polo museale e Calle Legrenzi con l’abbattimento del muro che unisce le due parti di città.
«Non è una bella notizia» commenta il direttore di Confesercenti metropolitana, Maurizio Franceschi, «che un negozio venga sostituito da un’attività come quella delle poste o fac simile, un servizio per i cittadini, d’accordo, ma che collocato in un’area centrale al posto di un’attività commerciale non rappresenta un segnale confortante. E’ la dimostrazione, purtroppo, che non ci sono imprenditori che investono sul commercio, cartina tornasole della difficoltà che ha questa città di riprendersi». La stessa cosa, secondo Franceschi vale per i grossi marchi che si spostano. «Noi rimaniamo fiduciosi, bisogna attendere che i processi in corso, vedi alla voce alberghi, M9 e i progetti sul tappeto, producano i loro effetti positivi». —
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