Vertici del T Fondaco, Meneghesso lascia

Cambio alla guida del T Fondaco. A soli sei mesi dell’apertura dello store del lusso, il vice presidente Italia di Dfs, Roberto Meneghesso, lascia l’azienda, l’incarico e la laguna «per perseguire altre opportunità». Il 31 marzo, il giorno dopo la presentazione alla stampa delle nuove collezioni per viaggiatori molto trendy, Meneghesso ritornerà a Milano, dove era incominciata la sua carriera di dirigente d’azienda. La responsabilità ad interim per l’Italia sarà assunta da Eléonore de Boysson, già Region President Europa e Medio Oriente di Dfs Group.
L’improvviso avvicendamento non ha mancato di destare qualche stupore, soprattutto tra coloro che avevano toccato con mano l’impegno e l’entusiasmo di Meneghesso nel periodo conclusivo dei lavori e dell’allestimento dello store. Tra questi anche il segretario di Confartigianato, Gianni De Checchi, che dice: «Sono sorpreso di questa notizia anche perchè dovevamo incontrarci per parlare di un’iniziativa promozionale sul vetro di Murano e per nuove presenze di artigiani veneziani all’interno del T Fondaco».
L’uscita di Meneghesso potrebbe essere vista anche come il segnale che, forse, sui 6 mila metri quadrati di marmi e terrazzi alla veneziana, non tutto stia andando secondo le aspettative. I primi sei mesi di apertura, al di là dei numeri importanti di ingressi e visitatori alla terrazza del quarto piano, non avrebbero ancora dato i risultati economici sperati, sebbene per valutare l’andamento di un polo commerciale di questo livello sia necessario aspettare almeno qualche anno.
Meneghesso era entrato in Dfs Group nel 2015 con la carica di vice presidente Italia, forte dei successi professionali, tra cui quello conseguito per il gruppo angloamericano McArthurGlen - di cui è stato Country Manager ed Operations Director Sud Europa - portando l’azienda oltre lo storico traguardo del miliardo di euro di fatturato.
Arrivato a Venezia, si era buttato anima e corpo nell’impresa del T Fondaco con un obiettivo di raggiungere i due milioni di clienti e un fatturato di cento milioni all'anno per arrivare al pareggio e cominciare a guadagnare. Il riallestimento è costato infatti diverse decine di milioni di euro, a cui vanno aggiunti i circa 110 che la società controllata dal gruppo Louis Vuitton-Moet-Hennessy dovrà al Gruppo Benetton per l'affitto pluriennale del palazzo. Dopo l’inaugurazione del 28 settembre scorso, infine, il T Fondaco è entrato nella vita di tutti i giorni, grazie anche al ristorante Amo a piano terra e al programma culturale aperto a tutti.
Manuela Pivato
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