«Verifiche sul compost della Sant’Ilario»

Il comitato Opzione Zero ha presentato un esposto in Procura. «Segnalazioni di forti odori sospetti, servono analisi»



Il Comitato Opzione Zero ha presentato un esposto in Procura per verificare lo stato del compost sversato dall’azienda agricola Sant’Ilario sui terreni di Giare, Dogaletto Di Mira e Lugo di Campagna Lupia.

«C’è il sospetto» spiega il presidente Mattia Donadel «che il materiale sparso nel territorio di Mira e Campagna Lupia non sia digestato, ma compost contenente metalli pesanti come arsenico o piombo simile a quello rilevato in una recente inchiesta giornalistica. Nei mesi scorsi abbiamo avuto una decina di segnalazioni di sversamenti da residenti dell’area con odori forti che sono stati sentiti in tutta l’area. Chiediamo che siano fatti tutti gli opportuni controlli».

Opzione Zero aveva spiegato mesi fa come tutti i terreni inizialmente destinati al Polo Logistico di Dogaletto a Mira, così come tutta la Valle Miana Serraglia fino a Lugo di Campagna Lupia, siano passati nelle mani della Agricola Sant’Ilario, una azienda a responsabilità limitata che ha per “core business” l’agroindustria e la produzione di energia da biomasse.

L’azienda è posseduta da Bioman, Agrilux e Vallette, tutte società del gruppo Finam, la Holding della famiglia Mandato, già finita agli onori delle cronache. Nell’esposto si sollecitano specifici controlli da parte dell’Arpav.

Nel frattempo un campione di compost sversato sul terreno sarà fatto analizzare da laboratori specializzati e sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, se richiesto.

Opzione Zero spiega poi come nelle ultime settimane alcuni attivisti abbiano intercettato a Giare camion simili a quelli che entrano ed escono dall’impianto di Sesa, nel padovano.

Sotto esame anche l’iter che ha portato all’autorizzazione della centrale a biomasse per la produzione di biometano. Un impianto quasi ultimato grazie al benestare dalla Regione che ha approvato il progetto in un sito che ricade in piena zona di tutela ambientale, a pochi passi dalla Laguna sud e dall’Oasi del wwf di Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia.

«Nonostante la centrale si trovi in zona Sic – Zts (Sito di interesse comunitario e Zona di tutela speciale)» conclude Donadel «la Regione ha autorizzato la costruzione senza chiedere neanche una “Valutazione di incidenza ambientale”. La Regione è andata pure in deroga a una sua delibera in cui vieta impianti di questo tipo in zone simili. Perché si è proceduto, nel caso di specie, in questo modo? Abbiamo depositato una richiesta formale di accesso agli atti per capire e cercare di fare chiarezza su tutto questo». —



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