Verde, manutenzione alle coop Caritas

Il verde pubblico comunale, urbano e scolastico, esce dopo circa venticinque anni dal «perimetro» di Veritas (e prima di Vesta).Il Comune di Venezia non ha infatti rinnovato il contratto di servizio con la sua azienda multiservizi ambientali e da febbraio lo ha affidato direttamente a un’associazione d’imprese guidato dal Consorzio Unitario Zorzetto con le cooperative Alternativa Ambiente e Giotto.
Il Consorzio, che dà lavoro anche a persone svantaggiate, è presieduto dal direttore della Caritas veneziana monsignor Dino Pistolato e svolgeva già in subappalto una parte dei servizi affidati a Veritas.
Lo scorso anno il Comune ha appunto deciso improvvisamente di interrompere il rapporto diretto con Veritas per il verde pubblico e bandire una vera e propria d’appalto per il servizio, anche con l’obiettivo, evidentemente, di un risparmio in termini economici.
Sta di fatto che Veritas, pur potendo farlo, non ha partecipato, alla nuova gara d’appalto a cui hanno partecipato solo due gruppi: quello guidato appunto dal Consorzio Zorzetto e quello composto dal Consorzio Stabile A.l.p.i. con la Avr spa. L’importo complessivo dell’appalto, per due anni, era di circa 8 milioni e 105 mila euro.
L’offerta economica migliore con un ribasso d’asta del 27,5 per cento, è stato proprio del secondo raggruppamento, ma il gruppo del Consorzio Zorzetto (che ha proposto un ribasso del 18,2 per cento) ha avuto la meglio per le maggiori garanzie nell’utilizzo del personale e dei servizi che avrebbe fornito per l’Amministrazione.
L’offerta, su base annua, è stata di circa 3 milioni e 360 mila euro e il Consorzio Zorzetto con le altre due cooperative ha già annunciato di voler a sua volta subappaltare parte del contratto ad altre tre cooperative sociali: Il Cerchio, Demetra e Il Germoglio. Il costo annuo del servizio assicurato in precedenza da Veritas era di oltre un milione di euro superiore a quello della nuova aggiudicataria. Un risparmio possibile anche grazie a costi del personale inferiori a quelli precedente, pur dovendo garantire di fatto gli stessi servizi che assicurava Veritas.
Dalle potature di siepi e alberi, almeno 2.800 l’anno, sia a Venezia, sia Mestre, alle concimazioni, alla raccolta dei rifiuti vegetali, alla messa a dimora di alberi, alle annaffiature e alla manutenzione degli impianti di irrigazione.
Fino alla manutenzione dei giochi e delle attrezzature e agli addobbi, compresi quelli natalizi.
Restano fuori dal canone pattuito tra il Comune e le cooperative per la gestione e la manutenzione del verde pubblico altri servizi che saranno retribuiti, con un esborso extra fino a 368 mila euro annui, solo su richiesta d svolgerli da parte dell’amministrazione, che riguardano ad esempio la manutenzione di arredi, strutture e impianti, di tappeti erbosi e di radici affioranti.
Secondo Veritas, la perdita del servizio del sul verde pubblico comunale, da sempre gestito dalla partecipata, non avrebbe impatti significativi sul fatturato dell’azienda, né conseguenze di tipo occupazionale, visto che buona parte del servizio era già svolto in subappalto e solo alcuni tecnici dell’impresa comunale di multiservizi ambientali erano impiegati direttamente nella commessa. Resta la novità della rinuncia da parte del Comune al contratto di servizio con la sua partecipata, per mettere appunto il verde pubblico sul mercato, con l’obiettivo di non prevedere comunque una minore attenzione alla cura di esso.
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