Venturini: La Lega? Meglio che sia forte così sarà più facile dialogare in Regione

“Mister preferenze” fucsia si mette a disposizione  per la nuova giunta. Agli avversari: «Basta con i veleni»

/ mestre

«Potete chiamarmi mister preferenze, non mi offendo mica». Simone Venturini in queste elezioni comunali è stato il più votato del centrodestra. Per lui 1.413 preferenze, battuto solo da Monica Sambo del Partito democratico. Nel 2015 era stato lui il più consigliere più votato: stavolta arriva secondo, ma porta in consiglio comunale Emanuele Muresu, amico e fidato compagno di avventura politica fin dai tempi dell’Udc, quando entrambi andavano a “scuola” di politica da una vecchia volpe come l’ex sindaco Ugo Bergamo. Una parte dei voti del suo personale “bottino” sono andati alla lista “Le città” creata da un altro amico di lunga data, l’ex assessore Roberto Panciera. Venturini, classe 1987 e una laurea in Giurisprudenza, è stato premiato come capolista della lista Brugnaro. Ora attende la riconferma come assessore nella squadra di giunta.

Soddisfatto del risultato?

«Sì sono molto soddisfatto ma so anche che con questo secondo mandato aumentano le responsabilità. Anzitutto non deludere chi ci ha votato e apprezzato il lavoro della nostra amministrazione».

La nuova giunta apre le porte non solo a Fratelli d’Italia ma anche alla Lega con una presenza più forte. Lei da moderato ha qualche preoccupazione?

«Non vedo alcuna preoccupazione. Anzi, credo che in questo modo il Comune di Venezia avrà un dialogo ancora più diretto con la Regione. Ci sono questioni che richiedono un lavoro fianco a fianco: penso al Porto, alla residenzialità, al commercio e turismo, e al futuro di Porto Marghera. Zaia e Brugnaro ora possono dialogare ancora meglio di prima». Evidenzio anche che il risultato di queste elezioni premia non solo la lista del presidente ma anche quella del sindaco, evidentemente capaci di intercettare chi finora non si è sentito rappresentato. Un buon lavoro, frutto della presenza nei territori».

Brugnaro ha già detto di voler inaugurare una stagione nuova, di dialogo con l’opposizione. Conferma?

«Spero che il confronto con l’opposizione cambi. In questi cinque anni hanno tenuto atteggiamenti al limite del sopportabile, con un’ azione tutta improntata a delegittimare il sindaco. Tutta contro di lui. Spero che ora si possa mettere fine ai veleni, che ci sia un confronto critico ma dove prevalga la parte costruttiva, anche perché in questo 2020 pieno di emergenze abbiamo bisogno di senso di responsabilità e non di sgambetti. Per fortuna, hanno fatto ingresso per il centrosinistra in Consiglio persone di cui ho massima stima».

Adesso immagino che lei punti a essere riconfermato nel ruolo di assessore.

«Io sono come Garibaldi: obbedisco. Dove serve andrò».

Ma le voci di corridoio la vedevano preoccupato di un eventuale assegnazione alla Lega dell’assessorato alla Coesione sociale.

«Non mi risulta sia una delega che interessi gli alleati, che invece sono interessati al Commercio e alla Sicurezza».

E intanto si prepara tra cinque anni a correre lei come candidato sindaco, nel post Brugnaro.

«Da qui a cinque anni capita di tutto e io sono abituato a fare un solo passo alla volta. La mia ambizione al momento è già di superare un 2020 difficilissimo per tutti, senza eccessivi contraccolpi negativi per la città. Il resto si vedrà». —

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