Venti minuti da casa in videochat per ottenere il pass alle superiori

Via agli esami a distanza per la secondaria di primo grado. La dirigente: «Emozionati ma sicuri di sé»

MESTRE

Emozionato? Come non esserlo, per il primo esame di Stato. Poco importa se l'esame è solo orale, se la commissione è dall’altra parte dello schermo di un computer e non in un'aula scolastica, e se le risposte sono date dalla sedia nel salotto di casa, sotto lo sguardo attento di mamma e papà. È stato un tardo pomeriggio speciale, quello di ieri, per Jacopo Chinellato, ormai ex studente di 3D della secondaria di primo grado Aldo Manuzio dell'Ic viale San Marco, alle prese con il primo esame di terza media in streaming “della storia”.

«È stato contento e io sono orgogliosa di lui» dice mamma Roberta, visibilmente emozionata, pronta a festeggiare il suo ragazzo. L'esame è durato esattamente mezz’ora, iniziato con l’esposizione della tesina legata a disabilità e diversità: “Disability - Mio Fratello insegue i dinosauri”, il titolo. «Dedicata a tutte le persone che fanno del bene, che sono dei supereroi» spiega Jacopo, con un certo orgoglio.

Quindi l'esame è proseguito con una serie di domande legate all'elaborato preparato dal ragazzo, riuscito a rispondere sempre in maniera puntuale. «Mio figlio e i suoi compagni sono stati fortunati, perché hanno avuto dei professori e una coordinatrice di classe splendidi, che li hanno seguiti con costanza durante questo periodo così difficile. È anche grazie a loro se finora gli esami stanno dando degli ottimi risultati». Ora ad attendere Jacopo è la prima superiore al Liceo Stefanini, indirizzo scienze applicate. Ma non solo la Manuzio: sono diverse le scuole secondarie di primo grado della provincia che ieri hanno “battezzato” questa Fase 2 degli esami di Stato. Tutti a casa, studenti e professori, e in videochat.

Gli orali sono iniziati all’Ic Spallanzani di Mestre, alla Einaudi dell’Ic Grimani di Marghera, dove sono stati esaminati quattro ragazzi della sezione di spagnolo, e alla Galilei di Scorzè. «Cinque orali al mattino e altrettanti il pomeriggio» spiega Pinuccia Ametta, dirigente dell’istituto di Scorzè. «Gli insegnanti hanno cercato di rassicurare i ragazzi, che ovviamente erano molto emozionati, e di metterli a loro agio. Prima hanno chiesto loro come stavano e come avevano affrontato questo periodo, per poi iniziare con gli esami veri e propri, che sono stati piuttosto spediti, da una ventina di minuti ciascuno. Gli studenti erano sicuri e sono riusciti a destreggiarsi piuttosto bene. E anche la connessione internet, per fortuna, è sempre stata buona, nonostante fossero tutti a casa, tanto i ragazzi quanto i loro professori».

I giovani studenti del Galilei hanno dimostrato un’attenzione particolare alla contemporaneità, come sottolinea Ametta: «Nei loro elaborati, hanno parlato soprattutto di attualità: sfruttamento minorile, razzismo, rispetto per l’ambiente, agricoltura biologia, correttezza nell’alimentazione. Ma c’è anche chi ha parlato della Prima Guerra Mondiale e poi, tantissimi, di sport». Gli esami proseguiranno fino alla fine del mese. —

Laura Berlinghieri

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