«Venezia? Trasformata in un luna park per cretini». Daverio attacca il sindaco

VENEZIA. «Il sindaco ha deciso definitivamente di assassinare la Serenissima Repubblica. Brugnaro inventi non un tornello per entrare, ma un progetto per il futuro della città. La domanda è etica: Lo stato provvede alla cultura della propria società o no? Non provvede ai maccheroni o alle feste. La cultura fa parte dell’istruzione o dei maccheroni? Per il sindaco di Venezia la cultura fa parte dei maccheroni. Ha deciso che la città non avrà più un’importanza politica, Venezia è un turistodromo, un luna park per cretini, è una scelta fatta dal sindaco».
È il durissimo attacco mosso al primo cittadino di Venezia per la decisione di istituire i varchi di ingresso - che qualcuno chiama tornelli - alla città, in occasione del Ponte del Primo Maggio, dal critico d’arte Philippe Daverio. Un attacco arrivato in diretta Rai, nel corso del programma “Unomattina” del primo maggio, che ha trattato anche la questione del controllo degli ingressi a Venezia.
«Hai mai provato a comprare un caffè in piazza San Marco?», il critico d’arte incalza il conduttore del programma Franco Di Mare, che gli chiedeva i motivi della sua ostilità all’iniziativa del sindaco «è già così alto che il biglietto d’ingresso alla città è già compreso. Venezia è ormai una trappola per turisti. Il sindaco cosa deve fare? Esagerare la trappola per turisti o trasformare di nuovo Venezia in una città? Forse è più importante che Venezia torni a essere di nuovo una città».
E a criticare l’iniziativa del sindaco sono ora anche Bruno Pigozzo e Francesca Zottis, consiglieri regionali del Pd, in dissonanza con la loro capogruppo a Palazzo Ferro Fini Alessandra Moretti, che si è detta invece favorevole al provvedimento. «I tornelli sono una soluzione “pittoresca”, una trovata - commentano in una nota - che crea molto clamore senza però incidere nella sostanza. Crediamo invece che sia arrivato il momento di utilizzare il monitoraggio dei flussi turistici con puntualità, lavorando insieme alle strutture ricettive della città, agli operatori del settore, agli amministratori e alle ‘rappresentanze dei cittadini’ per creare un regolamento che vada nella direzione di una gestione dei flussi. Governare i flussi vuol dire gestirli a monte attraverso una piattaforma informatica che colleghi sistema ricettivo, servizi e accessi alla città. O pensiamo davvero che una comitiva proveniente da una parte del mondo possa arrivare a piazzale Roma trovare i tornelli chiusi e tornare indietro? I flussi vanno governati prima che le persone arrivino a Venezia».
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