Venezia ritrova i “suoi” 50 milioni

Dopo anni di attesa il Parlamento recupera le risorse per finanziare gli interventi diffusi per la salvaguardia
Di Enrico Tantucci
Morsego Interpress/Tagliapietra Venezia 12.11.2012.- Acqua alta in Piazza San Marco.
Morsego Interpress/Tagliapietra Venezia 12.11.2012.- Acqua alta in Piazza San Marco.

Venezia ritrova in parte i fondi della salvaguardia e “salva” anche il rispetto del Patto di Stabilità per il bilancio 2012, che era fortemente a rischio. Tutto grazie all’emendamento alla Legge di Stabilità approvato ieri in Commissione Bilancio alla Camera e fatto proprio dai due relatori al provvedimento Pierpaolo Baretta (Pd)e Renato Brunetta (Pdl), che, di fatto, riduce i finanziamenti destinati al Mose per quest’anno e quelli successivi e li distribuisce per una quota del 5 per cento ai Comuni di Venezia, Chioggia e del Cavallino Treporti. Ma per il Comune di Venezia arriveranno già da quest’anno gli attesi 50 milioni di euro di fondi per la salvaguardia della città già stanziati e mai erogati dal Governo, prelevati anch’essi all’interno del capitolo Mose, tra quelli già stanziati dal Cipe (il Comitato per la programmazione economica e finanziaria). Un emendamento che si basa su quello già presentato dal parlamentare veneziano del Pd Andrea Martella e su cui era confluito anche quello del parlamentare dell’Udc Antonio De Poli. Un intenso lavoro diplomatico che ha coinvolto il Governo, il Comune con il sindaco Giorgio Orsoni , ma che ha visto di fatto una “non ostilità” del Consorzio Venezia Nuova e del Magistrato alle Acque al provvedimento, ha consentito la sua approvazione, facendolo rientrare nel maxiemendamento alla Legge di Stabilità su cui il Governo porrà la fiducia la prossima settimana in aula. Ma vediamo in dettaglio i contenuti del provvedimento.

Meno soldi al Mose - Previsto che per il completamento del sistema di dighe mobili alle bocche di porto siano stanziati 45 milioni di euro per il 2013, 305 milioni per il 2014 e 400 milioni ciascuno per il 2015 e il 2016. Con il precedente stanziamento anche nel 2014 il Mose avrebbe dovuto contare su 400 milioni di euro.

Legge Speciale. Per ridare stabilmente fondi per la salvaguardia alla città il provvedimento prevede che dal 2014 una quota pari al 5 per cento dei finanziamenti per il Mose sia destinata a Venezia, Chioggia e Cavallino in base alla ripartizione che sarà decisa dal Comitatone. Significano poco più di 15 milioni di euro nel 2014 e 20 nei due anni successivi.

I soldi per il terminal offshore. Previsti anche,i fondi per la realizzazione della piattaforma d’altura per il terminal petrolifero, destinati all’Autorità Portuale che lo realizzerà, con 5 milioni di euro stanziati per il 2013 e 95 milioni di euro per il 2014.

Legge Obiettivo. L’emendamento consente che gli interventi per la salvaguardia della città previsti dalla Legge Speciale siano inseriti tra quelli della Legge Obiettivo per le grandi opere, come consentendo, come già avviene per il Mose, che possano essere stanziati direttamente dal Cipe, senza passare dal Comitatone, con una procedura molto più rapida.

Arrivano i 50 milioni. Il provvedimento garantisce per l’anno in corso gli attesi 50 milioni di euro per la salvaguardia della città, prelevandoli da quelli già assegnati dal Cipe con l’anno in corso, con una diversa distribuzione delle risorse. Potrebbe trattarsi dei 47 milioni di euro - più qualche “spicciolo” - che era rimasti tra gli stanziamenti dell’anno per il Mose, dopo che ai 600 milioni di euro iniZIalmente previsti per le dighe mobili, il Governo ne aveva già sottratti 547 circa un mese fa.

Tutti soddisfatti - Le prime dichiarazioni al via libera al provvedimento sono di soddisfazione per il risultato raggiunto. L’emendamento - commentano Pierpaolo Baretta del Pd e Renato Brunetta del Pdl - «assume una triplice valenza: porta a termine la costruzione del Mose; fa partire il grande progetto di portualità off-shore; rifinanzia la Legge di salvaguardia. Nel pieno consenso della città e di tutte le parti coinvolte. Si tratta di una risposta al bisogno di Venezia di accelerare tutte le opere che assicurano il futuro della città». «Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro fatto dai due relatori - commenta il sindaco Giorgio Orsoni - e i deputati Martella, De Poli e Occhiuto che con convinzione hanno sostenuto le ragioni della Città. Attendiamo con ansia la conclusione del percorso legislativo, ben consapevoli che finanziare la salvaguardia di Venezia vuol dire garantire il suo futuro, consentendo la realizzazione di quelle opere di manutenzione e di difesa che la città, e dunque il mondo intero, attendono da tempo». Anche per Andrea Martella del Pd, primo proponente dell’emendamento, «è un ottimo risultato, perché si torna in pratica a un rifinanziamento stabile della Legge Speciale a favore della città e si risolve il problema contingente dei 50 milioni di euro già stanziati e mai arrivati in laguna». A sottolineare il forte impegno parlamentare dell’Udc per il via libera, è infine Ugo Bergamo, con il deputato Antonio De Poli.

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